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Cronaca Castelfranco Veneto

Revocata la proposta di bilancio: il sindaco Marcon si sfoga contro il Comune di Treviso

Alta tensione in Provincia per la mancata approvazione della proposta di bilancio per l'anno 2017. Il primo cittadino di Castelfranco ha deciso allora di sfogarsi in un lungo comunicato

CASTELFRANCO VENETO E' stato firmato nella giornata di martedì 4 luglio, il provvedimento che revoca il precedente decreto del 13 giugno, avente come oggetto lo schema di proposta di bilancio 2017. A siglarlo è stato il primo cittadino di Castelfranco Stefano Marcon che, vista la situazione che lo ha portato a operare questa decisione, ha deciso di spiegare le sue ragioni in un comunicato molto acceso.
 
Scrive il presidente della Provincia: "A fatica, applicando tutte le misure contenute nel recente decreto Enti Locali del Governo, con risorse comunque insufficienti a garantire adeguatamente la manutenzione delle strade e delle scuole, si era raggiunto l’equilibrio di bilancio, possibile però soltanto con l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione 2016 e di un importo pari ad euro 3.330.000,00 di fondi vincolati, relativi ad una polizza fidejussoria, che si sono liberati nel momento in cui il Comune di Treviso ha deciso di vendere il Palazzo della Prefettura. Tali fondi risultavano essenziali per consentire l’approvazione del bilancio nel rispetto delle vigenti norme di contabilità pubblica. "Sono stato costretto a revocare la proposta di bilancio, in quanto non è pervenuto lo svincolo della polizza nei termini concordati" dichiara il primo cittadino. "Pertanto, non è stato ad oggi possibile sottoporlo all’approvazione dell’Assemblea dei Sindaci e del Consiglio Provinciale. Senza entrare nel merito della scelta del Comune, io credo sia più che doveroso “liberare” quei fondi indispensabili per far sì che la Provincia chiuda il bilancio. A questo aggiungo la posizione del Comune di Treviso rispetto all’OGD, meramente strumentale, dove sono stato costretto a convocare l’Assemblea e mettere “una pezza” ai capricci di un Assessore al quale sembra non interessino i cittadini della provincia.
 
Se due indizi fanno una prova - continua Marcon - risulta sempre più palese, che il Comune di Treviso fa mero ostruzionismo alla Provincia, e l’unica chiave di lettura che possa trovare un riscontro logico in tale atteggiamento, è che bisogna in tutti i modi contrastare unicamente il partito in cui milita il Presidente della Provincia. Il sottoscritto, assieme ai consiglieri che mi affiancano in questa avventura, non si è mai posto in questi termini; una risposta concreta la si evince ad esempio nel comportamento che l’Ente da me presieduto, socio di maggioranza di MOM, ha tenuto nei confronti della società, dandole carta bianca nello sviluppare il trasporto locale e scolastico del capoluogo, senza mai fare calcoli di opportunità elettorale". Il sindaco ha chiuso il suo intervento auspicando un imminente cambio di passo nella politica amministrativa, capace di mettere al centro dei programmi e delle strategie i bisogni dei cittadini. Immediata è arrivata la replica dell’assessore al bilancio e alle partecipate del Comune di Treviso Alessandra Gazzola, la quale si è affrettata a smentire in questo modo le parole del Presidente della Provincia: "Evidentemente ci sono diversi modi di governare: c'è chi affronta i problemi e cerca le soluzioni e chi come la Lega con Marcon, è sempre alla ricerca di un capro espiatorio, qualcuno su cui addossare la colpa. Constatiamo che anche questa vicenda non fa eccezione".

La questione della fideiussione prestata dalla Provincia a Fondazione nel risiko immobiliare firmato da Gobbo e De Poli e legata al palazzo della Prefettura era stata affrontata nel corso di una riunione il 12 aprile presenti il sindaco di Treviso Giovanni Manildo, l’assessore delegato Alessandra Gazzola, il direttore della Provincia Carlo Rapicavoli, Gian Paolo Gobbo, membro del cda di Fondazione Cassamarca e lo stesso Presidente della Provincia Stefano Marcon “che evidentemente o è in mala fede o non ha compreso il contenuto della riunione - chiosa l’assessore Gazzola che aggiunge - Poiché la questione riguardava solo i rapporti tra Provincia e Fondazione Cassamarca il tutto si era risolto con un accordo tra le due parti coinvolte.  Quanto invece agli accordi tra Comune di Treviso e  Fondazione Cassamarca questi sarebbero stati affrontati separatamente attraverso tutti gli atti derivanti dal così detto controrisiko. Non vi è dunque alcun ostruzionismo da parte del Comune di Treviso nei confronti della Provincia.  E’ invece inaccettabile che Marcon dia la colpa all’amministrazione comunale del fatto che, evidentemente, non è in grado di chiudere il suo primo bilancio da Presidente della Provincia". 

“Le sterili e continue insinuazioni del neo Presidente della provincia Marcon e del suo delegato al turismo Fava scivolano sul piano inclinato della mia indifferenza – dichiara l’assessore al turismo Paolo Camolei - Non si sono ancora resi conto che tutto è precipitato da quando sono arrivati loro? Ai tempi del Presidente Muraro e dell’ex assessore Silvia Moro tutto filava perfettamente pur fra mille difficoltà legislative. Poi qualcuno ha deciso di entrare a  gamba tesa cercando di cambiare le regole a proprio favore con interpretazioni a dir poco suggestive. L’assemblea è stata gestita dimostrando una capacità a dir poco dilettantistica. Se pensano – aggiunge Camolei - di alzare i toni per intimorirmi e portare le decisioni su un fronte politico hanno sbagliato persona. Il turismo è una cosa seria e nell’interesse di tutti deve essere gestito da professionisti. Forse un po' di umiltà e di scuola servirebbe. Treviso vuole l’Ogd, vuole investimenti e promozione per il turismo, ma nel rispetto delle regole e nell’interesse di tutti”. 

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