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Cronaca Montebelluna

Processo Battistetti, in aula le irregolarità del cantiere

Oggi 26 febbraio ha deposto il consulente che ha effettuato la perizia disposta dalla Procura. Oltre alla copiglia usurata, che non avrebbe tenuto il carico, l'area di lavoro sarebbe stata piena di materiali che avrebbero impedito al manovratore di vedere se c'erano delle persone sotto la gru. L'operaio 23enne venne schiacciato da 15 quintali di materiale che precipatarono a terra da 30 metri

La copiglia era stata "battuta" con un martello al momento del montaggio, avvenuto probabilmente diversi mesi del fatto. Ma in maniera errata: troppo forti i colpi che le sono stati inferti tanto che l'arnese, lungo qualche centimetro e del valore di 50 centesimi, si è spezzato. Che fosse fuori sede e non fosse in grado di trattenere la fune che reggeva il bancale  lo dimostrerebbe il grasso, utilizzato per permettere al dado di ruotare, che sarebbe stato presente tutto intorno. Questa, secondo il perito del Tribunale, sarebbe la ragione per cui nell'aprile del 2021 un carico da 15 quintali si sarebbe staccato da una gru che operava in un cantiere edile a Montebelluna e avrebbe provocato la morte di Mattia Battistetti, l'operaio 23enne deceduto nel terribile incidente sul lavoro.

Il consulente ha riferito il dettaglio, estremamente importante nell'economia processuale, nel corso dell'udienza di oggi 26 febbraio del processo in cui sono seduti sul banco degli imputati Andrea Gasparetto, 43 anni di Istrana, legale rappresentante della Altedil di Trevignano, l'azienda per cui lavorava Mattia, Bruno Salvadori, 56 anni di Mogliano legale rappresentate della Essebi, la ditta ha effettuato il montaggio della gru, Loris Durante, 43 anni di Volpago, l'uomo che operava sul ponteggio mobile, Gabriele Sernagiotto, 60 anni di Montebelluna, coordinatore della sicurezza del cantiere in fase esecutiva, Gian Antonio Bordignon, 55enne di Volpago del Montello, che era il titolare del cantiere e responsabile dei lavori e Marco Rossi, 40 anni di Montebelluna, un dipendente della Bordignon, delegato per la sicurezza e responsabile del servizio prevenzione e protezione.

L'ingegnere ha inoltre fatto notare che il cantiere era molto diverso da come descritto nei documenti redatti dalle aziende che lavoravano e che poi vennero presentati allo Spisal. Le aree di lavoro, infatti, non sarebbero state libere così da permettere la migliore visuale al gruista che si stava occupando del carico. Questi, dati gli impedimenti, avrebbe dovuto seguire la gru con il carico ma non lo avrebbe fatto: Battistetti e il 33enne kosovaro Arben Shukolli, che venne gravemente ferito alla schiena e ad un gamba, sarebbero stati sotto il bancale che precipitò perché non visti da Loris Durante, che era l'uomo che operava sul ponteggio mobile.

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