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Cronaca San Zeno / Via Dandolo Enrico

Ztl occupa: "Con la politica fidarsi è bene, non fidarsi è meglio"

Il collettivo si è insediato alla sede dell'ex Telecom e non ci pensa ad andarsene, mentre il sindaco incontrerà prefetto e questore

“Abbiamo dialogato con l’amministrazione comunale, ma Manildo ci ha fatto capire che non c’erano grosse possibilità di avere uno spazio subito, la nostra necessità è reale e abbiamo occupato”. Sono le parole degli esponenti del collettivo Ztl Wake Up, che all’alba di domenica hanno occupato lo stabile di via Dandolo a Treviso, l’ex Telecom, dove si erano già insediato durante la precedente amministrazione. “Ci sono persone che per vent’anni hanno sopportato e visto degradare questa città, siamo consapevoli che il nostro è un gesto illegale, ma non è questo che va a determinare chi siamo, - continua Gaia Righetto – Manildo, vogliamo i fatti, non abbiamo più molto tempo. Altre città sono in trattativa o hanno ottenuto un luogo prima abbandonato”.

In questi giorni il collettivo sta ripulendo lo stabile per dare il via al Gram Festival, cinque giorni di concerti, incontri e presentazioni di libri: “Vogliamo far rivivere un’area abbandonata. Si tratta di una proposta culturale autogestita e indipendente”, continuano.

Ztl Wake Up occupa l'ex Telecom

ABBATTUTO IL MURO DELL'EX TELECOM

Il sindaco di Treviso, invece, ha convocato all’ultimo momento una conferenza stampa per spiegare la sua posizione: “Sono amareggiato e stupito – dichiara – Avevamo iniziato un dialogo con loro, con un segno di discontinuità rispetto all’amministrazione precedente e garantendo un ascolto, ma il loro riscontro non è stato positivo. Cercavamo una soluzione pacifica e l’occupazione rompe i nostri accordi. Nei miei confronti dovranno riacquistare credibilità e affidabilità”. Mercoledì Giovanni Manildo incontrerà il Prefetto e il Questore per decidere sul da farsi. Potrebbe esserci uno sgombero a giorni, ma più che altro l’amministrazione inviterà il collettivo ad evitare interventi estremi.

“Ci sono persone che hanno perso del tempo per trovare una soluzione – ribadisce il sindaco – Diciamo che si tratta di un incidente di percorso dato dalla loro poca pazienza”. Ma i ragazzi del collettivo non ci stanno: “L’occupazione è la nostra ultima spiaggia, i residenti ci appoggiano ed è capitato di giocare a carte insieme, i senza dimora sono venuti a chiederci la colazione. Siamo in grado di rimettere questo posto in sicurezza, il nostro è un bisogno impellente. Come si dice: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” conclude Gaia Righetto. 

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