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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Traffico di abiti con grandi firme contraffatte: denunciati sette trevigiani

Maxi operazione della Guardia di Finanza di Pordenone con il sequestro di oltre 21mila vestiti e accessori: i falsi venivano marchiati a Padova, in un negozio nei pressi della stazione ferroviaria

PORDENONE Nel corso delle festività natalizie nella provincia di  Pordenone erano stati sottoposti a controllo su strada da parte della Guardia di Finanza delle autovetture, condotte da cittadini extracomunitari, all’interno delle quali erano stati rinvenuti centinaia di articoli di abbigliamento abilmente contraffatti (giubbotti, felpe, t-shirt, camicie, pantaloni, cinture, scarpe, borse, occhiali, orologi) destinati alla vendita in un mercato parallelo e sommerso.

Dopo la denuncia dei responsabili alla locale Procura della Repubblica, l’approfondimento degli elementi acquisiti ha consentito alle fiamme gialle di accertare i canali di rifornimento e produzione, individuando in un negozio di abbigliamento e sartoria “cinese”, situato nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Padova, il luogo in cui venivano di fatto “confezionati” i capi di abbigliamento contraffatti anche con l’illecita apposizione di marchi, riconducibili a varie griffes di moda, su capi di abbigliamento “no logo”, regolarmente detenuti per la vendita.

Le operazioni di perquisizione dell’esercizio commerciale, disposte dall’Autorità Giudiziaria pordenonese, hanno consentito di rinvenire in un locale sotterraneo, collegato alla sartoria (il cui accesso era occultato da tavole di legno poste sul pavimento), 17.000 prodotti contraffatti. Sequestrata inoltre, occultata all’interno di un trolley dell’indagato, anche la somma in denaro contante di 21.700 euro proveniente dalle attività illecite. Le “tracce” individuate dai finanzieri di Pordenone per ricostruire i canali di provenienza dei prodotti contraffatti hanno condotto a un cittadino italiano il quale, all’interno di un noto social network, nella sezione del sito dedicata alle offerte commerciali - cosiddetta “market place” - proponeva per la vendita accessori e articoli di abbigliamento di note griffe a prezzi palesemente incongrui con quelli ad essi ascrivibili nei circuiti dell’economia legale. Le successive attività di perquisizione, presso la sua abitazione, hanno permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro svariati articoli riportanti marchi contraffatti.

Al termine delle operazioni la Guardia di Finanza ha denunciato dodici persone: un pordenonese, un kosovaro che vive a Treviso, sette marocchini (6 residenti nella Marca e uno nel pordenonese), due senegalesi (un residente in provincia di Venezia ed un pordenonese) ed un cinese che vive a Padova.

Devono rispondere di commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Sono stati inoltre sequestrati 21.000 articoli di abbigliamento contraffatti (i brands riprodotti sono “Adidas”, “Armani”, “Burberry”, “Chanel”, “Colmar”, “Diesel”, “Dior”, “Fendi”, “Fred Perry”, “Geox”, “Gucci”, “Hogan”, “Lacoste”, “Luis Vitton”, “Moncler”, “Napapijri”, “Ralph Lauren”, “Ray Ban”, “Woolrich” “Zara”) e denaro contante per 21.700 euro. Gli articoli palesavano una qualità di riproduzione particolarmente elevata tali da renderli difficilmente distinguibili dai prodotti originali.

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