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Cronaca Povegliano

Processo Barzan, il 23enne: «Dicevo e scrivevo cose che non pensavo»

Per otto ore il ragazzo di Quinto, accusato della morte di Giuseppina Lo Brutto, del tentato omicidio del marito Flavio Cagnato e di Giorgia Biglieri, l'ex fidanzata che lo accusa anche della violenza sessuale che avrebbe subito la sera del 7 giugno del 2019, ha risposto alle domande degli avvocati di parte civile

«Dicevo cose che non pensavo, lo facevo solo per riconquistare Giorgia». Per quasi otto ore Christian Barzan, il 23enne accusato dell'omicidio volontario di Giuseppina Lo Brutto, 62 anni ex dipendente della Provincia, del tentato omicidio del marito di lei Flavio Cagnato e di Giorgia Biglieri, l'ex fidanzata che lo accusa anche della violenza sessuale che avrebbe subito la sera dell'incidente, il 7 giugno del 2019 a Povegliano, ha risposto alle domande dei due avvocati di parte civile, Rosa Parenti che rappresenta la Biglieri e Laura Mattucci per la famiglia della Lo Brutto. Al centro del contro esame i messaggi che i due si sono scambiati soprattutto negli ultimi 5 mesi della loro relazione.

«Se io pensavo che lei era la donna della mia vita? No - ha spiegato Barzan - quelle erano cose che dicevo per farla intenerire, quando mi ha lasciato volevo che tornasse da me». Stesso discorso per le frasi autolesionistiche «quando le scrivevo - ha spiegato il ragazzo - che volevo uccidermi, che mi sarei gettato giù da un ponte, che avrei preso la macchina per farla finita. Erano tutte cose che non pensavo, dette per convincerla a ritornare con me. Anche la storia dei miei genitori che stavano divorziando è stata una cosa inventata per riaverla con me». L'udienza è stata aggiornata al 30 giugno, data in cui è attesa anche la sentenza.

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