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Cronaca Quinto di Treviso

Diffamò l'ex Sindaco di Quinto, portavoce di "Django" finisce a processo

Gaia Righetto è accusata di aver postato sui social la frase «Sei un pezzo di m...» all'indirizzo dell'allora primo cittadino Mauro Dal Zilio, reo a suo dire di aver bloccato, nel 2016, un bus pieno di migranti al cui interno c'era una giovane che era incinta

«Io non mandai via nessuno: nell'occasione mi limitai a chiedere all'autista del bus che cosa ci facesse in mezzo alla strada, con i fari spenti e le luci interne al mezzo che erano soffuse». Ma da quell'episodio, che secondo Mauro Dal Zilio - al tempo dei fatti sindaco di Quinto di Treviso e attualmente presidente dell'Ater della Marca - venne riportato dai mezzi di informazione «in maniera non aderente alla realtà», nacque un confronto polemico su Facebook che scaturì in quella frase davvero poco elegante: «Sei un pezzo di m...».

L'autrice di quel post sui social è Gaia Righetto, portavoce del gruppo "Django", comparsa oggi, 7 giugno, di fronte al giudice Gianluigi Zulian per rispondere di diffamazione. A portarla sul banco degli accusati lo stesso Dal Zilio, che ha chiesto tra l'altro un risarcimento astronomico. «Cinquantamila euro per insegnare a queste gente un po' di buona educazione» ha detto. La Righetto, alla proposta di transazione, ha risposto che l'allora sindaco di Quinto dovrebbe accontentarsi di una lettera di scuse. «No, voglio i soldi. Non è una questione economica ma di principio» ha risposto lui.

Il 20 novembre del 2016 la portavoce di Ztl ripostò, commentandolo, proprio un articolo di TrevisoToday dal titolo "Pulmino pieno di profughi a Quinto di Treviso, il sindaco Dal Zilio li caccia dal paese". L'autista del mezzo, che si trovava davanti la sede della Domus Nostra in Via Ciardi a Quinto e che era diretto a Fontanelle, avrebbe avuto un acceso diverbio con Dal Zilio. Poi, sul muro del Municipio e su quello della sede della Lega, comparvero delle scritte ingiuriose. Dall'imbrattamento però si sarebbe passati alle offese sui social. «Minchia oh, guarda qui il coraggio del maschio padano...che si mette di traverso per bloccare una donna. E che sta aspettando un bimbo» scrisse la Righetto, aggiungendo: "Make Veneto grait...mi raccomando. Pezzo di m...". Il riferimento era al pulmino fermo davanti alla Domus Nostra, al cui interno ci sarebbe stata una giovane incinta.

Django, tre giorni dopo, rincarò la dose: «Gli epiteti con cui la gran persona di Mauro Dal Ziliosi potrebbe appellare sono infiniti, ce ne vengono in mente molti decisamente sgradevoli. Pagherai caro, pagherai tutto». Il tutto ripreso dall'imputata con la frase «ecco a te Dal Zilio, tutto il nostro odio». Il processo, in cui Gaia Righetto è difesa dall'avvocato Giuseppe Romano, è stato aggiornato al luglio prossimo, quando arriverà la sentenza.

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