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Cronaca Montebelluna / Via Papa Giovanni XXIII

A Montebelluna torna a splendere l'opera dell'artista Balljana

Durante l'estate era stata oggetto di un atto vandalico e per questo Carlo Balljana si era offerto di riparla a titolo del tutto gratuito

MONTEBELLUNA E' stata restituita, nei giorni scorsi, alla città di Montebelluna la statua in bronzo realizzata da Carlo Balljana in via Papa Giovanni XXIII, oggetto di vandalismo nell'estate scorsa. L'artista Balljana, il sindaco Marzio Favero, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo 1 di Montebelluna Antonella Guglielmi, e due classi di seconda media della scuola adiacente erano presenti alla semplice cerimonia.

Ringraziamenti da parte del sindaco sono stati espressi nei confronti dell'artista Carlo Balljana, che dopo l'episodio vandalico si era reso disponibile a riparare l'opera in modo gratuito. Il gruppo scultoreo era stato realizzato da Balljana ala fine degli anni Ottanta e rappresenta una maestra con un’allieva. ”Il fatto che questa statua che rappresenta un'educatrice assieme ad una scolara – ha sottolineato il sindaco, Marzio Favero - sia collocata in una piazza intitolata alla Pace, ci ricorda che questo valore si ottiene attraverso l'educazione. Educazione, tra l'altro, che è un principio alla base dello stare assieme e del vivere in una città e che è mancato a chi ha danneggiato questa statua e che spero nel frattempo si sia pentito”.

“Provo non solo rammarico – aveva spiegato l’artista Balljana il giorno in cui si offerse per la riparazione - ma anche indignazione di fronte allo sfregio di questa mia creatura. Ho sempre avuto massima stima e fiducia dell’operato di Marzio Favero, prima come professore e poi come sindaco di una bella città come Montebelluna; nella cultura ci siamo sempre trovati d’accordo e per questo motivo voglio omaggiare la spesa del restauro della statua perché l’arte e la cultura sono indissolubili e vanno oltre le nefandezze e gli sfregi di certe persone che appartengono ad una società a dir poco depravata. Non cerchiamo i colpevoli dell’insano gesto, ma mi limito a dire che le famiglie ed i genitori devono impegnarsi ad educare i propri figli, perché, purtroppo, si assiste a troppo permessivismo accondiscendente”.

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