rotate-mobile
Cronaca San Vendemiano

Travolta e sbalzata giù da un cavalcavia, 56enne patteggia quattro anni

Era la mattina della vigilia di Natale del 2021 quando Margherita Lotti, un 30enne di Orsago, morì cadendo per oltre 20 metri da un sovrapasso a San Vendemiano. La ragazza fu centrata dall'auto guidata da Loris Varaschin che oggi, 20 marzo, si è accordato con la Procura per una applicazione della pena. All'uomo è stata revocata la patente. Intanto si è aperto anche il processo per l'investimento mortale a Teresa Betto, 84enne falciata a Ponte della Priula

Dopo quasi un'ora di udienza, compreso il tempo dedicato alla camera del consiglio del gup Cristian Vettoruzzo, Procura e difensore (l'avvocato Stefano Arrigo) hanno siglato oggi 20 marzo l'accordo per un patteggiamento a 4 anni. Finisce in questo modo il procedimento penale contro Loris Varaschin, il 56enne di Conegliano che la mattina del giorno della vigilia di Natale del 2021, a San Vendemiano, travolse e uccise a bordo della propria auto Margherita Lotti, 30enne di Orsago. Varaschin era accusato di omicidio stradale con l'aggravante della velocità e del fatto che era stato trovato positivo all'alcol test, con un livello nel sangue che alla prima lettura aveva dato come risultato 1,55 mentre alla seconda 1,43. All'uomo, che non si è mai scusato neppure indirettamente con la famiglia di Margherita, è stata anche revocata la patente. La pena teoricamente implica il carcere ma è probabile che il Tribunale di Sorveglianza valuti positivamente la richiesta del legale affinché l'uomo sia ammesso ad una pena alternativa.

«Ora finalmente potrà riposare in pace - è stato il commento della madre, presente con il padre della Lotti, la sorella (assistiti dagli avvocati Marco Rizzotti e Martino Sforza) e gli zii - siamo dispiaciuti per il fatto di non aver mai ricevuto neppure un segnale di pentimento e di scuse. Avrebbe potuto lasciare uno scritto nella buca della lettere o parlare con il parroco invece nulla. Riteniamo che la pena che gli è stata inflitta sia congrua: non siamo mai stati veramente interessati al risarcimento economico (la famiglia ha ricevuto sino ad oggi 490 mila euro, che comprendono anche la quota per il danno psicologico sofferto dalla mamma, n.d.r.) che destineremo a nostro nipote. L'importante era che il processo non finisse in una bolla di sapone. Volevamo e abbiamo avuto giustizia».

L'incidente accadde alla due del mattino del 24 dicembre di due anni e mezzo fa. La macchina di Margherita Lotti, una Citroen C2, era ferma sul bordo della strada con i fari spenti ma le quattro frecce lampeggianti accese: era rimasta senza benzina proprio all'altezza del cavalcavia di San Vendemmiano, lungo la strada statale 13 e lei aveva chiesto aiuto ad alcuni amici che l'avevano raggiunta per poi, nell’attesa di recuperare un po' di carburante per riavviare l’auto, spostarsi in un vicino parcheggio per non intralciare ulteriormente la carreggiata. La giovane era rimasta da sola vicino al veicolo quando un'Alfa Romeo Stelvio con al volante Varaschin, che secondo la perizia cinematica viaggiava ad almeno 100 chilometri all'ora in un tratto in cui il limite è fissato a 50, ha tamponato il mezzo. Per effetto del violento urto la 30enne, che si trovava proprio di fronte alla macchina, è stata sbalzata a circa 20 metri oltre il guard rail giù dal cavalcavia, in un fossato laterale alla carreggiata e privo di acqua. Un volo tremendo che le è costato la vita.

Intanto sempre oggi si è aperto il processo per la morte di Teresa Betto, pensionata 84enne, deceduta il 31 agosto del 2021 mentre attraversava la strada a Ponte della Priula, frazione del comune di Susegana. Imputato per omicidio stradale è un operaio senegalese, D.A., 63 residente proprio a Susegana. La Betto (i cui familiari si sono costituiti come parte civile assistiti dall'avvocato Antonella Picco), che era la madre dell'elicotterista storico di Leonardo Del Vecchio - patron della Luxottica scomparso il 27 giugno del 2022 – venne falciata mentre attraversava la strada vicino alle strisce pedonali. Il procedimento è stato rinviato per un difetto di notifica all'imputato: D.A. infatti, nel frattempo, avrebbe fatto ritorno in Senegal.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Travolta e sbalzata giù da un cavalcavia, 56enne patteggia quattro anni

TrevisoToday è in caricamento