Morte del piccolo Manuel, Andrea Dan è in sit-in a Roma
L'uomo, 58enne di San Vendemmiano, tiene da lunedì un picchetto davanti al luogo dove il piccolo Manuel, 5 anni, ha perso la vita nel tragico schianto della Smart in cui era a bordo e la Lamborghini guidata da alcuni giovani youtuber. Nel 1998 perse la figlia in un incidente a Codognè del tutto simile a quello avvenuto a Casal Palocco. «Sono passati 25 anni - ha detto - e poco per non dire nulla si è fatto per combattere le stragi stradali»
Andrea Dan, 58 anni di San Vendemmiano, il 6 febbraio del 1998 perse la figlia Manuela, di 6 anni a Codognè in un incidente del tutto simile a quello in cui è morto a Casal Palocco il piccolo Manuel, 5 anni: uno scontro frontale con una Bmw Coupè di grossa cilindrata che viaggiava a oltre 100 chilometri all'ora, guidata da una 20enne, costò la vita a Manuela e rischiò di portarsi via anche la moglie. Da lunedì scorso Dan, presidente dell'associazione "Manuela per la sicurezza stradale" si trova in sit-in sul luogo dove la Lamborghini Ursus con alla guida i ragazzi del canale Youtube "The Borderline" hanno travolto la Smart a bordo della quale si trovava il piccolo con la mamma e la sorellina di tre anni. Ha portato la sua testimonianza di solidarietà al padre di Manuel ma soprattutto non si muoverà di lì fino a quando il consiglio dei ministri non affronterà quelle che a suo dire sono «misure straordinarie e urgenti per modificare il Codice della strada, dando finalmente spazio a norme utili a contrastare questi terribili episodi».
«Sono passati 25 anni e poco per non dire nulla si è fatto per combattere le stragi stradali - dice - servono normative incisive, che vadano dal ritiro della patente per chi usa il cellulare o altri dispositivi elettronici come il computer mentre è alla guida al varo di pene più pesanti e certe nei confronti di chi si mette al volante sotto l’effetto di alcool e sostanze stupefacenti. Inoltre è necessario adottare misure di prevenzione come l’introduzione dell’obbligo per i centauri di dotarsi di appositi airbag anti-caduta da finanziarne l’acquisto con i fondi Europei messi a disposizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza oltre a garantire una presenza più capillare delle forze dell’ordine nei controlli su strada».
«Allestiremo - conclude - un gazebo in cui mi fermerò anche a dormire fino a quando non venga convocato un Consiglio dei ministri straordinario per esaminare queste proposte di senso comune. E' ora di dire "basta" alle stragi sulle nostre strade».