rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Castelfranco Veneto

Taglieggiava imprenditori cinesi, tutto da rifare il procedimento contro ex carabiniere

Giuseppe Alù avrebbe taglieggiato una ventina di imprenditori cinesi della Castellana insieme ad altri quattro commilitoni. Si ripartirà da un nuovo avviso di richiesta del rinvio a giudizio

Riparte da "zero" il procedimento nei confronti di Giuseppe Alù, ex brigadiere dei carabinieri di Castelfranco (oggi in pensione, dopo essere stato congedato con "disonore" dall'Arma) accusato di aver taglieggiato una ventina di imprenditori, tutti cinesi della zona della Castellana, insieme a quattro altri commilitoni. L'ex militare, che deve rispondere anche di essersi fatto dare soldi da un automobilista con la scusa di chiudere un occhio sulle infrazioni, è accusato di concussione. Nei giorni scorsi, di fronte al gup Cristian Vettoruzzo, si è svolta l'udienza preliminare. Alù aveva dapprima chiesto e ottenuto il patteggiamento - a 3 anni e sei mesi - dopo aver fatto delle ammissioni relative alle imputazioni; ma nello scorso febbraio, dopo aver ritratto tutto, aveva chiesto la revoca del patteggiamento e l'ammissione al rito abbreviato, condizionato alla deposizione della vittime. Il pubblico ministero Davide Romanelli sia era invece opposto in quanto sentire 20 persone sarebbe stato contrario all'economia del rito.

Ma tirarsi indietro dal patteggiamento è una scelta che, una volta trovato l'accordo con la Procura sulla applicazione della pena, l'imputato non può più fare. L'uomo, nel frattempo, aveva messo a disposizione del fondo vittime del ministero della Giustizia, una cifra di 5 mila euro. Quel versamento però sarebbe dovuto essere fatto alle vittime dei "taglieggiamenti": così per la difesa, affidata all'avvocato David Gravagna, è stato facile eccepire l'errore formale, facendo saltare il banco. Così al gup non è rimasto che dare il proprio dissenso all'accordo con il magistrato.

Ma c'è di più: ad Alù, finito sotto inchiesta nella primavera del 2018, non risulta essere stato notificato l'avviso di richiesta del rinvio a giudizio. L'atto non era presente neppure all'interno del fascicolo del giudice che quindi ha rispedito tutto in Procura perché ne venga fatto uno di nuovo. «Il mio cliente - spiega l'avvocato Gravagna - resta fermamente convinto della propria innocenza. Se sarà necessario andremo a giudizio dove saremo in grado di formulare completamente la nostra tesi difensiva».

Secondo le indagini Alù avrebbe preteso denaro dagli orientali in cambio del "silenzio" su alcune presunte irregolarità che avrebbero caratterizzato le loro attività. Tra le vittime della concussione ci sarebbe anche un noto imprenditore italiano della zona, "pizzicato" al volante in stato d'ebrezza e a cui il carabiniere avrebbe chiesto trecento euro per non effettuare il test dell'etilometro. L'inchiesta era partita dalla confessione di Leonardo Girardi, commilitone dell'ex brigadiere, che aveva raccontato quello che succedeva ad uno dei superiori. Il 58enne, che è stato anche agli arresti domiciliari, sarebbe arrivato a chiedere agli imprenditori cinesi un "pizzo" fino a 800 euro a visita.

Nello stesso procedimento si era arrivati ad un patteggiamento (a 1 e 6 mesi) per Dario Iaconci, collega di Alù. Rinvio a giudizio invece nei confronti di un altro un altro militare dell'Arma, Damiano Nardulli, e di Pajtim Aliu, kosovaro di 31 anni residente a Castelfranco Veneto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Taglieggiava imprenditori cinesi, tutto da rifare il procedimento contro ex carabiniere

TrevisoToday è in caricamento