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Cronaca

Distrugge la casa per fingere una rapina, perizia psichiatrica su un 28enne

Il giovane, residente a Treviso, è accusato di simulazione di reato e maltrattamenti ai danni della madre. L'udienza preliminare a suo carico è stata aggiornata in attesa dell'esito della consulenza

«E' tutto sottosopra, sono venuti due rapinatori e hanno tentato di svaligiare tutto». Ma il caos creato in casa quando la madre si trovava al lavoro non era il frutto del tentativo di furto da parte dei ladri ma un gesto che aveva fatto lui stesso, in preda ad una crisi. Denunciato per simulazione di reato e anche per i  maltrattamenti a cui avrebbe costretto la mamma, pressioni costanti e insistenti per avere il denaro che gli serviva per acquistare marijuana e hashish, un 27enne di Treviso è comparso davanti al gup di Treviso che ha però aggiornato l'udienza preliminare e disposto una perizia psichiatrica. Sul giovane infatti sono sorti parecchi dubbi non solo sulla sua capacità di agire ma persino sulla possibilità che possa stare a processo.

La vicenda si era svolta nel 2021 ma aveva avuto un lungo prologo negli anni precedenti. Il 27enne (difeso dall'avvocato Antonella Piccolo) sarebbe un malato psichiatrico, affetto da disturbi schizzofrenici, paranoidi e con un grave ritardo mentale. Cose che, comunque, non gli avrebbero impedito di "taglieggiare" la mamma, costretta in più di una occasione, anche sotto minaccia, a fornirgli il denaro che poi lui usava per l'acquisto di stupefacenti.

Nell'autunno del 2021 il ragazzo, che era solito rimanere a casa da solo durante l'orario di lavoro della madre, avrebbe organizzato una vera e propria messa in scena: preso da un raptus avrebbe spaccato ogni cosa che gli era capitata in mano, danneggiato i mobili e messo la casa a soqquadro. Ma al ritorno della donna si sarebbe giustificato dicendo che erano stati due rapinatori.

Erano stati i carabinieri, chiamati prontamente sul posto, ad avere i primi sospetti a riguardo della versione del ragazzo. Poi confermati, anche se indirettamente, da una frase che il 27enne avrebbe rivolto alla mamma: «Non azzardarti più a chiamare i carabinieri». Entro novanta giorni si saprà il destino del giovane, attualmente ricoverato in un comunità che tiene sotto controllo le sue crisi attraverso i medicinali.    

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