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Cronaca Centro / Piazza Sant'Andrea, 10

Riqualificazione di piazza Sant’Andrea: in vendita da settembre i primi quattro alloggi

I lavori allo stabile sono stati eseguiti da Cazzaro Costruzioni. Al primo piano si trovano un appartamento da circa 150 mq con due camere e due bagni, e un appartamento da 250 mq, mentre al piano superiore verranno ricavati due attici soppalcati per oltre 300 mq ciascuno

Valorizzare il territorio esaltandone i gioielli dimenticati. Dopo il recente annuncio della riqualificazione dello stabile di Via Martiri della Libertà, ex sede dell’Unione Industriali di Treviso, Cazzaro Costruzioni scende in campo con un’altra opera di recupero urbano che interesserà il fabbricato sito in Piazza Sant'Andrea 10, attiguo al predetto caseggiato di Via Martiri e ad esso legato a doppio filo da comuni vicissitudini le cui radici si perdono nella storia della città e nel suo tessuto architettonico ricco di spessore. Gli edifici costituiscono infatti due entità a sé stanti, ma formalmente complementari, anche se da ora in poi non saranno più in comunicazione nonostante il corpo d’unione che continuerà a esistere.

Il complesso di Sant’Andrea, che comprende l’omonima chiesa, la piazza e gli edifici circostanti, rappresenta, secondo molte fonti, uno dei primi insediamenti della città di Treviso. La chiesa, in particolare, che pure è stata ricostruita in stile neoclassico dal celebre architetto Giordano Riccati nel 1780, risale a prima dell’Anno Mille, mentre l’intero quartiere subì importanti mutamenti in occasione della ricostruzione post bellica.  Quella di Piazza Sant’Andrea è quindi una struttura antica che tra l’Ottocento e gli Anni Settanta del secolo scorso ha subito importanti trasformazioni fino a raggiungere il caratteristico aspetto attuale a due prospetti, uno con affaccio sulle corti interne e l’altro con affaccio sulla piazza stessa. Proprio quest’ultimo prospetto risulta quantomai inconfondibile e unico nel suo genere, marchio di fabbrica di una Treviso sparita eppure ancora prepotentemente presente sotto i nostri occhi. La facciata è morfologicamente e cromaticamente divisa: a sinistra predomina l’intonaco rosso acceso e un sistema composto da archi irregolari, disposti singolarmente o a formare bifore e trifore, mentre a destra una più sobria tonalità ocra fa da sfondo a suggestivi affreschi, libera rivisitazione delle decorazioni gotiche che in origine impreziosivano il palazzo. L’aspetto esteriore dell’edificio è sicuramente diverso da quello desumibile dalle immagini tardo-ottocentesche, ma pressoché identico a quello restituito dalle fotografie degli Anni Trenta del secolo scorso, laddove il piano terra, autonomo, già ospitava dei locali commerciali. I cambiamenti più significativi risalgono comunque ai primi Anni Settanta quando l’Associazione degli Industriali di Treviso, che nell’immobile aveva stabilito la propria sede, presentò ufficialmente un progetto per l’adempimento di numerose modifiche (tra cui il rifacimento della scala interna).

L’intervento di Cazzaro Costruzioni, che ha ripreso in mano il fabbricato dopo il suo definitivo abbandono avvenuto diversi anni fa, viaggerà sull’onda della sua riqualificazione energetica e funzionale mantenendone intatti il profilo e le caratteristiche salienti, come peraltro già accaduto nel caso di Loggia 28 ma, come nel caso di Loggia 28, mutandone la destinazione d’uso: non più uffici, bensì residenze private. Fondamentale era ed è, negli intenti dell’impresa costruttrice, l’esigenza di armonizzare antico e moderno, passato e futuro, affinché entrambe le anime possano coesistere diventando un unicum. È previsto l’inserto di un solaio in legno tra il secondo piano e la copertura in modo da creare dei soppalchi e implementare la metratura internamente, i serramenti saranno sostituiti con infissi di ultima generazione, più efficienti, ma simili, per conformazione e colore, agli originali, mentre la finitura esterna dei portoni simulerà esteticamente e visivamente quella delle saracinesche dei negozi che lì sorgevano un tempo. Il riscaldamento sarà a pavimento con impianto centralizzato a pompe aria/acqua modulanti, reversibili e con recupero di calore.

Gli alloggi di Piazza Sant'Andrea, che saranno messi in vendita a partire da settembre, sono solo 4 e, a differenza di quelli adiacenti della Loggia 28, sono molto grandi, destinati quindi a un’utenza diversa e a nuclei familiari più ampi, sempre comunque nell’ottica e con il proposito di ripopolare il Centro Storico. Al primo piano si trovano un appartamento da circa 150 mq con due camere e due bagni, e un appartamento da 250 mq, mentre al piano superiore verranno ricavati due attici soppalcati per oltre 300 mq ciascuno. Le già citate facciate del palazzo, riportate ad antico splendore, conserveranno interamente le bifore e le trifore originali.

«Un intervento che accogliamo con entusiasmo e che va ad impreziosire un contesto di altissimo valore storico e artistico» - le parole del sindaco di Treviso Mario Conte -  «E non solo, il restauro del fabbricato di Piazza Sant’Andrea va nella direzione della sostenibilità e della riqualificazione energetica, secondo i più recenti standard europei. Ringraziamo Cazzaro Costruzioni per aver creduto in un progetto di rigenerazione che mette insieme la storia della Città all’innovazione, alla tecnologia, all’accessibilità e alla massima fruibilità per riportare alla luce un altro pezzo di storia di Treviso».

«A Treviso, purtroppo, non mancano le aree dismesse e i vecchi edifici sfitti, spesso completamente abbandonati a sé stessi. Noi abbiamo scelto di investire su questi “buchi neri” riconsegnandoli al Comune e ai cittadini in una veste rinnovata e al tempo stesso fedele allo spirito originario. È come se completassimo un romanzo lasciato in sospeso dal suo autore: prendiamo spunto dalle parole già scritte e le rielaboriamo apportando il nostro contributo per dar vita a qualcosa di inedito – ha dichiarato Mauro Cazzaro, titolare di Cazzaro Costruzioni Srl.

La fine dei lavori è prevista entro la fine del 2023 e, tra i partner, si segnalano nomi del calibro di Florim, Bticino, Artemide e Studio B+B Associati nelle persone degli architetti Marco Bonariol e Renato Bredariol, che hanno elaborato e firmato il progetto.

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