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Cronaca Vittorio Veneto

Anziano accoltellato per gelosia, il killer è socialmente pericoloso

Oggi, 19 ottobre, nel corso dell'udienza del processo in abbreviato in cui Giovanni Maria Cuccato deve rispondere dell'omicidio di Luciano Dall'Ava, avvenuto la sera del 12 dicembre del 2020 in piazza Fiume a San Giacomo di Veglia, è stata presentata la consulenza psichiatrica disposta dal giudice Angelo Masolo. La sentenza è prevista per lunedì

Giovanni Maria Cuccato è "socialmente pericoloso per gli altri e per sé stesso" e, quando commise i fatti, era capace di intendere volere anche se la sua capacità venne gravemente compromessa da un vizio mentale che starebbe in una sindrome schizzoide che inciderebbe sulla sfera affettiva. E' questo il responso dato oggi, 19 ottobre, da Alberto Kirn, il consulente nominato dal giudice per l'udienza preliminare Angelo Mascolo chiamato a giudicare (con l'abbreviato, rito a cui Cuccato è stato ammesso una volta che la Procura ha fatto cadere l'aggravante dei futili motivi) l'operaio 45enne, reo confesso dell'omicidio di Luciano Dall'Ava, 72enne di Colle Umberto, avvenuto la sera del 12 dicembre del 2020 in piazza Fiume a San Giacomo di Veglia.

Il processo all'uomo (difeso dall'avvocato Cristiana Polesel), che è attualmente recluso nel carcere di Treviso, è stato rinviato a lunedì prossimo per le richieste di accusa, delle parti civili (si sono costuiti i due figli della vittima, Federica e Domenico, assistiti dall'avvocato Enrico D'Orazio che ha formulato una richiesta di risarcimento di oltre 300 mila euro) e della difesa.

Cuccato, è stato inoltre detto dal perito, è perfettamente capace di stare a giudizio. Ma il 45enne, avendo mostrato durante la sua reclusione una "propensione" a compiere atti di autolesionismo anche gravi, ha bisogno di cure non solo famaceutiche ma soprattutto psicologiche. Cosa che è impossibile all'interno di un penitenziario. Per questa ragione l'avvocato Polesel è già al lavoro per trovargli posto in una comunità di cura.

In preda alla rabbia, dopo aver parcheggiato la sua auto in piazza Fiume, quella sera di dicembre Giovanni Cuccato, che deve rispondere di omicidio volontario, lesioni aggravate e violenza privata, uscì di casa alla ricerca di una 39enne nigeriana con la quale in passato avrebbe avuto una relazione. La trovò a San Giacomo di Veglia, all'interno del pick-up di Dall'Ava. In preda ad un attacco di gelosia avrebbe spalancato la portiera cercando di far scendere la donna, urlandole che doveva andare con lui. La nigeriana aveva cercato anche di strappargli il coltello dalle mani rimanendo lievemente ferita a una mano (il reato è stato derubricato da tentato omicidio a lesioni personali aggravate e violenza privata) riuscendo poi a scappare e a chiamare i Carabinieri. A quel punto Cuccato si sarebbe scagliato contro Luciano Dall’Ava, colpendolo con più di una decina di fendenti.

Due coltellate risulteranno fatali: quella alla gola e una sferrata sotto la clavicola, che in pochi minuti hanno portato il pensionato 72enne al decesso. Il 45enne era scappato subito dalla scena del delitto, tornando però poco dopo in piazza Fiume dove, grazie alla preziosa testimonianza della 39enne, venne arrestato.

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