rotate-mobile
Cronaca Vittorio Veneto

Omicidio Vaj, non ci fu premeditazione: il processo torna alla Corte d'Appello

La Cassazione cancella l'aggravante del delitto commesso nella notte tra il 18 e il 19 luglio del 2019 da Patrizia Armellin e Angelica Cormaci. Il 57enne di origine milanese fu ucciso soffocato con un cuscino

L'uccisione di Paolo Vaj, il 57enne di origine milanese assassinato nella notte tra il 18 e il 19 luglio del 2019 dalla 58enne Patrizia Armellin e dalla 30enne Angelica Cormaci all'interno della casa di via Cal dei Romani a Vittorio Veneto, non fu premeditato. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che, censurando questa parte della sentenza di secondo grado che aveva confermato la condanna a 24 e 16 anni delle imputate inflitta a Treviso, ha rimandato gli atti del processo alla Corte d'Appello di Venezia che quindi dovrà cancellare l'aggravante e di conseguenza rideterminare la pena.

Si tratta di un successo per il nuovo difensore della due donne, l'avvocato Giacomo Iaria, che aveva puntato proprio sull'esclusione della premeditazione. Nel suo ricorso il legale della Armellin e della Cormaci aveva sostenuto che sarebbe mancato il nesso cronologico e che il fatto era avvenuto in un contesto di presunti maltrattamenti da parte di Vaj. Ma soprattutto il legale contestava il movente dell'omicidio, che sarebbe stato economico e avrebbe fatto riferimento ai quasi 500 mila euro che Vaj aveva investito in polizze dì assicurazioni e di cui aveva indicato come beneficiario proprio la Armellin.

"La questione patrimoniale - aveva scritto Iaria - non può ritenersi sussistente in capo a chi, la Armellin, già broker assicurativa, era ben consapevole di non aver potuto beneficiare di una polizza vita se fosse stata ritenuta responsabile della morte di colui che ha contratto la polizza. La giurisprudenza costante ritiene il movente, rispetto al quale si è appena argomentato circa l’illogicità della ritenuta sussistenza, quale mero elemento indiziante ma non sufficiente ad integrare la premeditazione". Premeditazione che invece avrebbe dovuto avere a che fare con i "mezzi" dell'omicidio e l'attesa del momento propizio; ma l'omicidio avvenne all'improvviso a seguito di una violenta discussione fra Paolo vaj e le due donne. Le motivazioni degli Ermellini saranno pubblicate nelle prossime settimane.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Vaj, non ci fu premeditazione: il processo torna alla Corte d'Appello

TrevisoToday è in caricamento