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Cronaca Vittorio Veneto

Nega l'esistenza del figlio, poi picchia e violenta la nuova compagna: 53enne a processo

La vicenda è accaduta a Vittorio Veneto tra il 2019 e il 2021. L'uomo, residente a Vittorio Veneto, avrebbe nascosto alla convivente di essere diventata padre durante una precedente relazione. L'imputato avrebbe anche imposto alla presunta vittima un rapporto sessuale completo non voluto

Un figlio "nascosto", nato da una relazione precedente. Una bugia emersa durante il rapporto e che aveva creato tensioni all'interno della coppia. Lui, un vittoriese 53enne, aveva sempre negato l'esistenza di quel ragazzino anche se le persone che lo conosco bene sapevano tutto. E quando la compagna, anche lei di Vittorio Veneto, ne era venuta a conoscenza erano scattate le botte i maltrattamenti. «Sparisci, vai a quel paese, ti rovino, lasciami stare che ti ammazzo» le diceva l'uomo, che sarebbe stato solito alzare il gomito in più di una circostanza. Le liti per quel "figlio negato" sarebbero andate avanti nel tempo, un periodo che va dal 2019 al 2021: il 53enne non ne ammetteva l'esistenza mentre la presunta vittima gli rinfacciava il fatto di non averla messa al corrente della sua situazione di padre. Poi l'evento che ha convinto la donna a denunciare: nel corso di una discussione l'uomo avrebbe tentato (dice lei) di strangolarla. Durante la colluttazione l'avrebbe anche spinta violentemente a terra dopo averla colpita con un pugno al naso e le avrebbe causato la rottura di due denti.

E' questa la storia raccontata oggi, 21 novembre, durante la prima udienza dibattimentale del processo in cui il 53enne deve difendersi dalla accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e persino di violenza sessuale. Due anni fa, al termine dell'ennesima schermaglia verbale, avrebbe strappato i vestiti di dosso alla convivente e, una volta bloccatele le braccia, l'avrebbe costretta ad un rapporto sessuale che lei non voleva avere.

Nel corso dell'udienza di oggi sono stati sentiti tre testi dell'accusa tra cui la donna. "Tutto è nato per quella sua menzogna - ha detto - ma secondo me lui ha anche un disturbo bipolare, la cui sintomatologia diventa più evidente quando beve". Sulla presunta vittima è stata effettuata una perizia per valutare i danni subiti mentre sull'uomo non è stata fatta nessuna consulenza psichiatrica. Lui, è la tesi che ha sempre sostenuto, non è colpevole di nulla.

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