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Cronaca San Pietro di Feletto / Via Po

Zanoni (PD): “Strage di caprioli annegati nella Marca, bisogna tutelare la fauna selvatica”

"La Giunta di San Pietro di Feletto intervenga per garantire la sicurezza degli abitanti". A dichiararlo il consigliere regionale dopo quanto sta succedendo a Crevada dove sono stati recuperati ben sette caprioli, due cani da caccia e un gatto: tutti morti

SAN PIETRO DI FELETTO “Decine di caprioli morti annegati dopo essere rimasti intrappolati in un sifone nel canale di cemento di proprietà di Enel. Non possiamo assistere inermi a questa mattanza, la Regione intervenga per mettere in sicurezza l’area. In questo canale in passato sono finiti nel corso d’acqua anche due bambini, fortunatamente salvati”. La richiesta è del consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata, sottoscritta anche dalle colleghe Cristina Guarda di AMP e Patrizia Bartelle M5S, a proposito di quanto sta accadendo in località Crevada, nel comune di San Pietro di Feletto.

“Dopo una segnalazione di un volontario della sezione di Vittorio Veneto di Legambiente, guardie provinciali e personale Enel sono intervenute mercoledì recuperando numerose carcasse di animali. Ben sette caprioli, due cani da caccia e un gatto – spiega il vicepresidente della commissione Ambiente – Il problema non sarà risolto fin quando non sarà recintata l’intera sponda del canale. In seguito all’incidente che ha coinvolto dei bambini l’area è stata recintata solo parzialmente, ci sono ancora 800 metri di riva senza delimitazione, che rappresentano un indubbio pericolo, nel tratto che da via Po, a San Piero di Feletto, va in direzione di Susegana. Non dobbiamo dimenticare che i caprioli sono considerati patrimonio indisponibile dello Stato ai sensi della legge 157/1992, disposizioni recepite dalla Regione con la legge 50/1993 e che definiscono questi animali come ‘tipica fauna alpina’ prevedendo la loro tutela e conservazione”.

“È evidente che sia necessario intervenire rapidamente: se non è possibile installare recinzioni – chiude Zanoni – si provveda almeno a realizzare per questi manufatti artificiali dei rompi tratta o salvavita, in modo permettere a chiunque resti intrappolato, persone o animali, di risalire senza difficoltà ed evitare ulteriori episodi drammatici. La Regione Veneto intervenga prima che accada una disgrazia. Mi chiedo poi come tutti questi caprioli finiscano per annegarsi in quel canale, non vorrei fosse opera di qualche bracconiere con cani al seguito che spaventandoli e rincorrendoli li costringesse a mortali cadute in acqua”.

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