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Cucina

Tiramisù: ricetta originale, e perchè si chiama così

La storia e come fare il dolce più amato al mondo

Il più amato, il più imitato, il più esportato e il più conteso. Il tiramisù non è semplicemente un dolce ma è tutto questo ed anche di più. Un trionfo di freschezza, cremosità e contrasti di sapore armoniosamente legati che vanno dall'amaro del caffè e del cacao alla dolcezza di un crema vellutata a base di uova e mascarpone. Tiramisù è la quinta parola della cucina italiana più conosciuta all’estero, la prima per i dolci. Etimologia della parola Tiramisù: sollevami, rinforza il mio corpo. Deriva del dialetto “Tireme su”, italianizzato in Tiramisù negli ultimi decenni del secolo scorso. Si contendono la paternità della ricetta il Friuli e il Veneto, ma è treviso la sua patria.

RICETTA TRADIZIONALE E ORIGINARIA DI TREVISO
INGREDIENTI (PER 6-8 PERSONE)
3 hg di mascarpone, 3 tuorli d’uovo, zucchero (1 cucchiaio e mezzo per tuorlo), biscotti savoiardi, caffè (lievemente zuccherato), cacao amaro in polvere.
PREPARAZIONE: Sbattere i tuorli d’uovo con lo zucchero. Unire il mascarpone ottenendo una crema morbida. Inzuppare i savoiardi con il caffè e disporli in uno strato. Ricoprire lo strato di biscotti con la crema e ripetere l’operazione terminando con uno strato di crema
Porre in frigorifero per alcune ore. Cospargere infine con cacao amaro e servire freddo.

Perchè si chiama Tiramisù

Il Tiramisù nasce nella seconda metà del Settecento / Ottocento. Una tradizione locale verbale ci ha tramandato che il dolce sarebbe stato ideato da una geniale “maitresse” di una casa di piacere ubicata in centro storico a Treviso.
La “Siora” padrona del locale avrebbe preparato questo dolce afrodisiaco e corroborante per offrirlo ai suoi clienti alla fine delle serate allo scopo di rinvigorirli. Si narra che nel locale, quando gli uomini scendevano le scale un po’ provati, un’ avvenente maitresse preparava questo dolce e li ammoniva in codesto modo: “ desso ve tiro su mi “. Da qui origine del nome.
A supporto di questa storia leggendaria è la composizione degli ingredienti del Tiramisù, tutti nutrienti e ipercalorici: uova, zucchero, savoiardi, mascarpone, caffè e cacao. Anche la ricetta e la sua semplice preparazione avvalorano questa tesi, non bisogna essere un cuoco stellato per preparare questo dolce; chiunque è in grado di farlo e senza strumenti particolari.
Nel corso dei secoli, un velo di pruderie e di vergogna popolare ha nascosto la vera origine del Tiramisù. Difatti non viene ricordato nei libri fino alla caduta del conformismo legato al perbenismo storico avvenuto nella seconda metà del ‘900.
Testimonianza della presenza di questo dolce, nei secoli scorsi, sui tavoli imbanditi di casa nostra sono le nonne e bisnonne ultraottantenni. Queste signore ci raccontano che preparavano con arte e passione questo dessert per famiglia e amici, ben prima degli anni 1950. Prima della diffusione dell’elettricità e dei primi frigoriferi questo dessert, non a lunga conservazione, era consumato e conosciuto solo nella provincia di Treviso e zone limitrofe.
Alcuni aspetti peculiari tramandati a voce testimoniano in modo inconfondibile l’origine veneta e trevigiana del dolce. La ricetta deriverebbe dallo “sbatudin” un composto di tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero, utilizzato comunemente dalle famiglie contadine trevigiane come ricostituente o per i novelli sposi. A questo è stato poi aggiunto mascarpone, caffè e cacao che tutti i nostri familiari ricordano di aver gustato fin da bambini prima dell’ultima guerra mondiale.
Ancor oggi, secondo usi e costumi trevigiani, si porta in dono alle donne puerpere, ai bambini e alle persone in stato di debolezza i biscotti savoiardi. Biscotti di forma oblunga, soffici, leggeri e facilmente digeribili. Prima della produzione industriale dei biscotti savoiardi si preparava questo dessert con biscotti friabili, spugnosi fatti in casa e nelle famiglie più povere con focaccia o pane vecchio imbevuto di caffè.
Fonte: Accademia del Tiramisù.

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