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Giornata europea per la salute, la 18esima edizione a Treviso

"Per un'Europa più sana, facciamo un'Europa per la salute". Anche a Treviso in programma alcune iniziative sulla salute, in collaborazione con Cittadinanzattiva.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Il 20 marzo, anticipando la sua abituale scadenza del 18 aprile, poiché il Parlamento europeo si ferma per il proprio rinnovo, Active Citizenship Network (di cui Cittadinanzattiva è una delle associazioni più attive) ha organizzato la XVIII Giornata europea per la salute.

Ora, dopo la manifestazione europea, l’iniziativa si articolerà nei singoli Paesi in cui c’è la presenza di una delle associazioni aderenti ad Active. In Italia il referente è Cittadinanzattiva. Tra le sue articolazioni territoriali italiane, Cittadinanzattiva, anche per il 2024, ha scelto fra le altre organizzazioni quella di Treviso. Per quanto ci riguarda, il nostro evento si terrà giovedì 18 aprile alle ore 10 all’auditorium della Cgil di Treviso (in via Enrico Dandolo 4). Con noi ci saranno: Auser (associazione per l'invecchiamento attivo di Treviso), Spi Cgil Treviso (il sindacato dei pensionati), Anp Cia (Associazione regionale veneto dei pensionati della Confederazione Italiana Agricoltori). Abbiamo chiesto anche la partecipazione di un rappresentante dell'Ordine dei Medici di Treviso, avendo già come Cittadinanzattiva avviato un confronto, in un convegno, su una diversa collaborazione fra pazienti e medici. Ed è stato invitato ovviamente anche il direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi. Il tema dell'incontro sarà "Per un' Europa più sana. Facciamo l'Europa per la salute. Facciamola confermando, anzi rafforzando, i diritti di tutela dei pazienti, ma superando la desertificazione sanitaria e valorizzando il ruolo chiave degli operatori sanitari presenti nelle varie realtà sanitarie europee”. Perché pensiamo all'Europa? Perché oramai, per una serie di intrecci sociali ed economici, esiste il continente Europa. Anche la recente pandemia Covid ha dimostrato che il problema della salute e le sue complicanze non hanno frontiere, e questo ci rende tutti più esposti a pericoli. Inoltre, dobbiamo garantire i diritti, almeno nei suoi principi, uguali per tutti. Perché questo? Perché la mobilità delle persone cittadine europee è molto alta, si stima in milioni di persone. Solo quelli oggi momentaneamente assenti dall'Italia per lavoro sono oltre 1.300mila. Ed è per questo che nella loro mobilità occorre dare a tutti della garanzie di "maggiore salute europea". Nell'iniziativa trevigiana, per dare un contributo a queste iniziative, vorremmo confrontarci su quattro punti : 1) avviare e realizzare una collaborazione, diversa da oggi, e attiva veramente, tra malati/famiglie ed operatori sanitari; 2) fare delle proposte ed avviare anche forme attive dei pazienti per superare la desertificazione sanitaria. La mancanza di medici e personale sanitario nei territori non può essere rimandata a sine die. Oggi ci sono sia delle difficoltà oggettive, sia si perpetua e accentua un conflitto permanente tra la struttura sanitaria (Azienda) e i cittadini. Questo, come si sta dimostrando, non serve a nulla, e poi va superata la fase conflittuale ragionando e decidendo insieme. Occorre un confronto in grado di superare questo inutile dualismo che per il momento ha delle conseguenze negative, tutte a carico delle persone malate e dei loro famigliari; 3) la tutela dei diritti dei malati. Per loro, malati, esiste una Carta europea dei diritti in sanità. Sarebbe molto utile ed efficace se fosse condivisa nel concreto. Lo sarebbe sia per i primari stakeholders della sanità (ossia i fruitori delle prestazioni, i cittadini), ma sarebbe anche a garanzia della professionalità del personale sanitario, tutto. Inoltre, si toglierebbe quel senso di potenza che le Direzioni delle Ulss spesso vantano, inopinatamente, e utilizzano nella loro direzione; 4) occorre aumentare l'informazione e la trasparenza dell'Azienda. Lo si dovrebbe fare sicuramente nella sua fase progettuale, ma anche nella gestione. Su che cosa e come opera la direzione strategica dell'Ulss non è una cosa che riguarda solo loro, ma è anche patrimonio di tutti gli stakeholder aziendali, in primis i cittadini e i pazienti della stessa azienda. Oggi questo manca e le poche e rare occasioni di contatto sono delle informazioni per raccogliere il consenso, quindi poco utili al raggiungimento dell'obiettivo della coo-progettazione. Ovviamente, come missione della Giornata europea e nella sua articolazione italiana, c'è il riconoscimento senza se e ma dell'utilità del Servizio sanitario pubblico, gratuito e per tutti. Ci riconosciamo nella legge istitutiva del Servizio sanitario, consideriamo la salute un diritto e un bene inalienabile. La ristrutturazione e ridefinizione dell'organizzazione e della funzione del Sistema sanitario non può e non deve essere una cosa tra gli addetti alla gestione e in complicità con la politica. Sulla base di questo avviamo, con la spinta dataci dalla XVIII Giornata europea della salute, un nuovo momento di confronto e di dialogo. Associazione Cittadinanzattiva Treviso Active Citizenship Network europeo

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