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Nuove polemiche al Giorgione, botta e risposta tra i genitori dei giovani calciatori e il presidente Rosin

Dopo la protesta nei giorni scorsi della tifoseria, è arrivata oggi quella per il vivaio: i servizi di base sono peggiorati in maniera non più accettabile secondo i genitori, Rosin va subito al contrattacco e si dichiara pronto a un confronto pubblico

Continua la contestazione a Castelfranco nei confronti della dirigenza del Giorgione, la storica società calcistica della città castellana. Dopo il comunicato della tifoseria, a gettare un grido d'allarme sono i genitori dei ragazzi del settore giovanile (annate dal 2009 al 2014), da sempre il fiore all'occhiello del club rossostellato: 

Come genitori ci troviamo purtroppo a scrivere queste righe per esprimere la nostra preoccupazione riguardo l'andamento del settore giovanile del Giorgione 1911. Molti di noi sono di Castelfranco, per i nostri figli indossare la maglia della propria città è sempre stato motivo di orgoglio. Anche per questo tanti genitori si sono sempre resi disponibili ad aiutare, anche economicamente, le attività a supporto delle squadre. Ai giocatori e alle loro famiglie è stato sempre garantito un ottimo standard, sia a livello organizzativo che di qualità del servizio. Nell'ultimo anno e mezzo però abbiamo riscontrato un netto cambio di rotta. Ora siamo di fronte a una situazione totalmente diversa. Innanzitutto dopo l'esonero di Fabio Dalla Costa e il successivo abbandono del suo staff, non sono stati nominati dei sostituti, lasciando un vuoto in diverse posizioni strategiche (es. coordinatore tecnico). Al fronte del pagamento di una retta annuale (aumentata nell'ultimo anno) i servizi di base, da sempre garantiti, sono peggiorati in maniera non più accettabile: 

  • un servizio pulmino ridotto;
  • materiale insufficiente (ne sono un esempio le iniziative dei genitori delle annanate 2011-2012 che hanno dovuto acquistare i palloni);
  • iniziative come campus estivi, amichevoli e trasferte organizzate e autofinanziate dai genitori al fine di valorizzare la società e le squadre (vedi l'amichevole Bologna-Giorgione con le annate 2012-2013-2014);
  • sovraffollamento dei campi dedicati al vivaio, per la scelta del presidente di non utilizzare lo stadio (anche se disponibile) causando quindi la condivisione tra squadre di età diverse dello stesso spogliatoio;
  • la mancanza di un preparatore atletico dedicato, così come quello dei portieri;
  • custodi dei campi e addetti alle pulizie che non si presentano perchè non pagati. 

Oltre a questo la nostra preoccupazione si riferisce anche a un disinteresse generale percepito nei confronti di tutto il settore giovanile, fino a poco tempo fa fiore all'occhiello della società. A testimoniarlo un gran numero di atleti che hanno lasciato la società e un costante peggioramento nelle attività di sviluppo (per esempio la pianificazione dello scouting). Questo disinteresse temiamo possa pregiudicare il talento dei nostri ragazzi, abbassando il livello e il prestigio del Giorgione, segnandone inesorabilmente il futuro. Nella speranza che questa lettera possa segnare un'inversione di rotta, ci rendiamo disponibili per un confronto sincero. 

Come nel caso precedente, anche questa volta non si è fatta attendere la risposta del presidente Fabio Rosin:

«Trovo questa lettera ingiusta nei confronti di chi sta lavorando attivamente per migliorare il progetto Giorgione. Il nostro organico è al completo e abbiamo sostituito il coordinatore tecnico Fabio Dalla Costa, a cui auguro il meglio nella sua avventura al Treviso, con Ivan Bergamin che sta portando ottimi risultati sul campo. Si possono trovare i nomi nei comunicati. Per quanto riguarda i nostri servizi, siamo intervenuti prontamente visti alcuni ritardi con gli sponsor e abbiamo recuperato. Ora abbiamo il loro pieno appoggio e da entrambe le parti siamo contenti del lavoro fatto e i risultati si vedranno. Stiamo facendo il possibile per migliorare e per salvare il progetto Giorgione. Sono pronto, insieme all’amministrazione societaria, ad un confronto in un’assemblea pubblica con chiunque sia interessato alla squadra. Quello che è certo è che tutti ci teniamo a far tornare il Giorgione ai fasti di un tempo e a riportarlo dove merita». 

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