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Rifiuti sulla Pedemontana, sopralluogo in zona di carabinieri e Arpav

Il caso del video girato nel cantiere di San Vito di Altivole, diventato virale su Facebook

La Struttura di progetto della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV), comunica quanto segue: Nella mattinata odierna l’ing. Elisabetta Pellegrini si è recata in cantiere di Pedemontana per verificare di persona la situazione a seguito della notizia di interramento di rifiuti. Sui luoghi erano presenti i Carabinieri del NOE e l’ARPAV di Treviso. Le lavorazioni riprese nel video virale di sabato scorso riguardano la formazione del manto di terra vegetale della scarpata nord dell’infrastruttura, in trincea in quella tratta, al km 61 circa, in comune ad Altivole, località San Vito, in Provincia di Treviso, al fine dell’inerbimento, lavorazione preventiva dell’idrosemina. In particolare, la scarpata stradale già stabilizzata ed ultimata da tempo, risultava interrotta per circa 200 metri, tratta che è stata oggetto della lavorazione. Quel punto serviva come discenderia al cantiere il cui piano viario era abbassato perché in trincea, con accesso da Via Loreggia. La chiusura di quell’accesso ha imposto la ricostruzione della scarpata.

Si è verificato che i rifiuti dissotterrati sono costituiti da alcuni sacchi di plastica per calce, vuoti, di colore bianco e giallo. Tale materiale non è in uso nel cantiere di Pedemontana e non è ricompreso nelle liste di approvvigionamento, peraltro non utile alle lavorazioni edili stradali. Si tratta, pertanto, di rifiuti non pericolosi abbandonati da terzi. Un ulteriore cumulo abbandonato della stessa tipologia di sacchi è stato rinvenuto poco più ad est, lungo il tracciato di Pedemontana. Con ARPAV, alla presenza del NOE, si è concordato di svolgere ulteriori verifiche su tutta la tratta di scarpata ricostituita di recente, effettuando dei sondaggi di scavo sino al terreno di posa. Le indagini hanno evidenziato la corretta composizione dei materiali delle scarpate e l’assenza di materiali antropici. Il NOE procederà con le indagini raccogliendo anche le deposizioni di tutti i coinvolti nella questione, e trasmetterà quindi la propria relazione all’Autorità Giudiziaria. L’ingegnere ha potuto nel contempo costatare che i lavori continuano nella loro realizzazione con grande dispiego di forze, uomini e mezzi, soprattutto nella tratta in fregio a Bassano, maggiormente impegnativa per le numerose interferenze, con l’obiettivo di concludere i lavori sino a Montebelluna in circa un paio di mesi.

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