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Carceri, 200mila euro per l'inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro

Martedì 23 agosto la firma della convenzione tra Regione Veneto e Provveditorato amministrazione penitenziaria sull'inclusione socio-lavorativa. Zaia: «Le nostre risorse a favore di percorsi per la dignità»

È stato firmato martedì 23 agosto a Palazzo Balbi un accordo di collaborazione tra la Regione Veneto e il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria, nella persona del direttore, Maria Milano Franco d’Aragona.

Lo scopo è promuovere percorsi di inclusione socio-lavorativa a favore dei detenuti nelle carceri del Veneto. Alla firma era presente anche l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin. Con un investimento di 200mila euro, la Regione, tramite Veneto Lavoro, assumerà quattro funzionari giuridico pedagogici (figure più note come educatori) che affiancheranno quelli già presenti nelle carceri con un contratto a termine della durata di tre anni. Gli istituti penitenziari destinatari del supporto saranno individuati dal Provveditorato. «Quello che abbiamo siglato è un bel progetto che è unico nel suo genere e che sappiamo essere il primo a livello nazionale - sottolinea il Governatore Zaia -. Mettiamo a disposizione risorse per assumere delle figure professionali di educatori che possiamo considerare dei facilitatori a favore dell’inclusione e di quei progetti formativi che sono anche un percorso di dignità all’interno delle carceri. Il ruolo rieducativo rimane fondamentale nel mondo carcerario per completare la pena con il reinserimento di quei cittadini che non hanno rispettato la legge». Durante la presentazione del protocollo è stato sottolineato come il frutto di questa collaborazione potrà, tra l’altro, concorrere alla diminuzione degli eventi critici, in particolare nel settore della prevenzione del rischio suicidario, e permettere la realizzazione di inserimenti lavorativi con conseguente importante riduzione del fenomeno della recidiva.

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