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Addio all'imprenditore Dino Sgambaro, Zaia: «Precursore della sostenibilità»

Industria della pasta in lutto per la scomparsa dell'industriale alla guida del celebre pastificio di Castello di Godego. Aveva 93 anni, lascia la moglie Eda e tre figli. Il ricordo del Governatore veneto

L'imprenditoria trevigiana perde un altro dei suoi industriali simbolo: nella serata di mercoledì 2 marzo è mancato all'affetto dei suoi cari Dino Sgambaro, figura di riferimento per l'industria della pasta a livello nazionale. Aveva 93 anni.

A piangerlo oggi la moglie Eda, i figli Pierantonio, Sandra, Roberto e il fratello Diego. Con il fratello Enzo, Sgambaro aveva ereditato dal papà Tullio il pastificio di famiglia, fondato a Castello di Godego nel 1947 e oggi conosciuto in tutta Italia come eccellenza nel settore della produzione della pasta. Industriale vecchio stampo, a lui si devono intuizione come l’integrazione del molino all’interno del pastificio e la costruzione di silos in Puglia per la raccolta del grano. «Papà ha contribuito a porre le basi di quello che oggi è il pastificio Sgambaro, non solo tramite scelte strategiche ma anche trasmettendoci valori che tuttora condividiamo all’interno della nostra famiglia - il commento di Pierantonio Sgambaro, presidente del pastificio - A nome di mia madre, dei miei fratelli, dello zio Diego e di tutti i nipoti ringrazio le persone che ci stanno esprimendo affetto e vicinanza in questo momento».

Il ricordo di Zaia

«Con Dino Sgambaro se ne va un altro grande esempio di imprenditore, appartenente a quella generazione che ha fatto grande il Veneto, dedito al lavoro e fortemente legato al territorio con un’azienda che, dal 1947 a oggi, ha raggiunto un grande successo nazionale e internazionale, passando di padre in figlio e sapendo applicare concetti moderni come sostenibilità e biologico. Rivolgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene. Con il fratello Enzo - ricorda il Governatore - Dino entrò in scena negli anni ’60, dando il via a un importante sviluppo, prima assorbendo alcuni pastifici locali veneti e poi affiancando l’attività molitoria a quella della pastificazione. Si costruì un patrimonio di conoscenza diretta con gli agricoltori per avere il miglior prodotto, portando poi lavoro e imprenditorialità con 21 silos edificati in Puglia per immagazzinare il grano senza intermediari e garantire un controllo di filiera dalla terra alla tavola. Con questa scelta, Sgambaro - conclude Zaia - gettò in un certo qual modo le prime basi della futura tracciabilità. Anche per questo, oltre che per le sue qualità umane, rimarrà indelebile».

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