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Attualità San Pelaio / Via Luigi Sartorio

L’ex Provveditorato degli Studi di Treviso finisce all’asta

L'immobile di proprietà della Provincia è stato messo in vendita per oltre 2,6 milioni di euro. Il presidente Marcon: "Tutto ciò che guadagneremo lo reinvestiremo nell'edilizia scolastica"

La Provincia di Treviso dirà presto addio all’immobile dell’ex Provveditorato agli Studi di Via Sartorio, all’angolo con Via San Pelajo. Di proprietà dell’Ente provinciale, dallo scorso 30 luglio la struttura è stata posta in vendita nella forma dell’asta pubblica, ad unico incanto e a offerta segreta in aumento. L'immobile, di proprietà della Provincia che l'ha però dismesso nel 2011, è stato ufficialmente utilizzato per l'ultima volta nel 2017 in occasione della 90^ Adunata nazionale degli Alpini, ma solo lo scorso 22 gennaio è stato oggetto di un’occupazione abusiva da parte di circa 15 ragazzi appartenenti sia alla Rete degli Studenti Medi di Treviso che agli attivisti del Centro Sociale Django. Nell’occasione, i giovani protagonisti di quell’atto dimostrativo avevano comunque ripulito il pianterreno, il tutto dopo aver allestito una vera e propria classe per fare didattica a distanza e organizzato una lezione di ecologia politica per rivendicare la necessità di spazi e di investimenti nella scuola.

Nello specifico, la base d’asta per l’acquisto di tutto il complesso sarà di 2.648.200 euro e, a pena di esclusione, le offerte dovranno essere superiori a tale importo. Il lotto dell’ex Provveditorato costruito nel 1976 è interamente recintato, dotato sia di accesso carrabile che pedonale ed è formato da un piano terra di circa 660 mq e da cinque piani soprastanti da circa 590 mq ognuno, oltre ad un sottotetto di circa 315 mq. Chiunque se lo aggiudicherà all’incanto potrà non solo edificare direttamente (visto che non è sottoposto a vincolo paesaggistico né è di interesse storico-artistico), ma anche demolire e ricostruire, tenendo conto che si potrà modificare la destinazione d’uso da residenziale a ricettiva, commerciale, direzionale e produttiva artigianale. In ogni caso, gli interessati dovranno far pervenire al Servizio Protocollo della Provincia un plico chiuso con le singole offerte non più tardi delle ore 12 del prossimo 11 ottobre per poi procedere ad aggiudicazione della gara anche in presenza di una sola offerta valida, il tutto durante una seduta pubblica in programma il 13 ottobre ad ore 10 presso la sede della Provincia.

«Il prezzo d’asta è ribassato di circa 40mila euro rispetto a quello originale, ma quanto andremo a guadagnare lo andremo subito a reinvestire su un importante edificio scolastico trevigiano che abbiamo già individuato in quanto necessita da tempo di un ampliamento degli spazi per gli studenti – commenta il Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon – Anche fuori comune stiamo però investendo nell’edilizia scolastica, tanto che sono in programma: 9 interventi a Vittorio Veneto; 7 milioni di lavori all’ISISS Casagrande di Pieve di Soligo; 9 milioni all’ex Levi di Montebelluna e 500 mila euro per i nuovi spazi del Liceo Da Vinci di Treviso (indirettamente coinvolto sarà anche l’istituto Einaudi). Oltre a questi, ulteriori cantieri riguardano: il termine del 1° stralcio di lavori all’ISIS Nightingale di Castelfranco Veneto (così come al Rosselli e al Maffioli); il nuovo Besta in Via Medaglie d’Oro a Treviso; il Galileo Galilei a Mogliano Veneto; il Cerletti a Conegliano ed il Sansovino ad Oderzo».

«Dal 2017, come Provincia, abbiamo recuperato 78 milioni di euro per investimenti scolastici – conclude Marcon – Inoltre, prossimamente andremo ad investire anche sulla viabilità vita la disponibilità di circa 50 milioni di euro. Abbiamo già avuto 70 richieste di interventi da parte dei Comuni per un totale di 11 milioni di euro, ma al momento possiamo investirne solo 5, mentre gli altri 6 contiamo di prenderli dall’avanzo di bilancio del prossimo anno così da accontentare tutti, considerando anche che questa liquidità porterà in dote lavori per circa 27 milioni di euro nel prossimo biennio. In definitiva, grazie all’intercetto di fondi europei, statali e regionali, ad oggi vediamo il bicchiere mezzo pieno, soprattutto dopo il rischio di dissesto economico che aveva colpito la Provincia nel 2017».

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