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Attualità Santa Bona / Via Santa Bona Nuova, 114

In 200 per l'ultimo saluto a Busnello: «Era una persona giusta e dalla spiritualità illuminata»

Le esequie si sono tenute stamattina alle ore 11 alla chiesa di Santa Bona. Don Federico Testa: «Giovanni era un cristiano autentico e parte della nostra comunità come uomo profondo ed onesto»

«Era una persona giusta e dalla spiritualità illuminata, un cristiano autentico e parte della nostra comunità come uomo profondo ed onesto». Esordisce così il parroco di Santa Bona di Treviso, don Federico Testa, nella sua omelia in ricordo di Giovanni Busnello, morto a 87 anni a causa di una leucemia fulminante che se lo è portato via alla vita in pochi mesi. A dirgli addio circa 200 persone tra parenti e amici, oltre al sindaco Mario Conte, l'assessore comunale al bilancio Christian Schiavon, il Dg dell'Ulss 2 Benazzi e rappresentanti di Aido e Advar.

Noto e stimato sindacalista della Cisl locale e nazionale, Busnello nel 1985 era stato protagonista con la moglie Marina di un gesto che cambiò la storia della medicina, acconsentendo all’espianto del cuore del figlio Francesco deceduto in un incidente stradale e permettendo così il primo trapianto di cuore in Italia.

«Fino ad un mese e mezzo fa era solito sedersi qui in chiesa con la moglie Marina in seconda fila - ha continuato il parroco -, ma già quando lo confessai per l'ultima volta sotto Natale mi resi conto che forse lui stesso sapeva di essere arrivato alla fine della sua esistenza. Una vita passata a fianco dell'inseparabile moglie e dei lavoratori a cui dedicava tutte le sue energie nel sindacato, fornendo così un grande servizio a tutta la comunità».

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