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Attualità Sant'Angelo / Viale dei Cacciatori

Nuovo sottopasso di Viale dei Cacciatori: i residenti formano un comitato per il "No"

Il progetto da 17 milioni di euro, ideato in collaborazione tra Rfi e Comune, non piace ai residenti: «Ci saranno disagi alla viabilità e i lavori comporteranno anche cambiamenti ambientali»

I cittadini dicono “no” al progetto del nuovo sottopassaggio ferroviario previsto lungo Viale dei Cacciatori a Treviso. Questo quanto emerso, nelle ultime settimane, a seguito di alcune movimentate riunioni spontanee di residenti inferociti per le conseguenze di quanto progettato, all’intersezione con Viale Orleans, dal Comune e da Rete Ferroviaria Italiana. «Allo stato attuale il progetto comporterebbe più disagi che benefici – dichiara il 40enne Saverio Boschiero – Proprio per questo, come residenti del quartiere, abbiamo deciso di unirci in un comitato volto alla tutela della viabilità e dell’ambiente di tutta la zona. Oggi ci costituiremo formalmente così che domani, all’appuntamento già in programma con il sindaco Mario Conte, porteremo all’attenzione tutte le nostre perplessità sull’inevitabile impatto che i lavori per la realizzazione del sottopasso avranno su tutta l’area tra Viale dei Cacciatori, Viale Orleans e Via Benzi».

Il cosiddetto “Progetto Zambon”, infatti, secondo il costituendo comitato avrà conseguenze negative soprattutto per il passaggio di pedoni e ciclisti dal quartiere di Sant’Angelo a Via Lungosile Mattei e l’area della stazione ferroviaria. «L’ultimo progetto approvato prevede il passaggio veicolare esclusivo lungo Viale Cacciatori, spostando in tal modo la ciclopedonale lungo Via Benzi che sarebbe così vietata alle auto – continua Boschiero – Così facendo, però, si obbligherebbero pedoni e bici a compiere un tragitto anche di un 1 km più lungo rispetto a quello abituale. Così non va, tanto che la nostra prima richiesta al Comune sarà quella di mantenere la viabilità attuale». La progettualità di questo sottopasso ferroviario, ideata ancora negli anni ’80 e più volte sottoposta a molteplici revisioni prima di arrivare alla formulazione odierna (per un costo totale di 17 milioni di euro), andrà ad incidere anche sulla sostenibilità dell’ambiente del quartiere.

I residenti, infatti, lamentano il fatto che durante i lavori saranno abbattute almeno una trentina di piante, trasformando così «uno storico viale alberato cittadino in una autostrada. Per questo, non potendoci ormai opporre alle decisioni di Ca’ Sugana e RFI, chiediamo di salvare queste piante spostandole altrove o, se non possibile, di piantumarne perlomeno di nuove nella stessa zona». «Tra noi del comitato – chiosa Boschiero – ci sono anche una ventina di residenti che nell’ultimo mese hanno ricevuto da RFI, senza alcun preavviso, delle lettere di esproprio per permettere l’inizio dei cantieri. C’è anche chi ha comprato e ristrutturato casa solo lo scorso anno e che ora si trova con un immobile di fatto molto svalutato. Parliamo dunque di un progetto che colpisce sia dal punto di vista ambientale e climatico che da quello economico, senza contare le problematiche legate alla viabilità». «D’altronde, 300 metri di sottopassaggio non sono per nulla pochi. Per questo vorremmo a breve accogliere nel nostro comitato anche i residenti di San’Angelo, Viale Orleans e Via Benzi. Più compatti siamo, maggiori saranno le possibilità che le nostre proposte possano essere accolte dal Comune» conclude il 40enne.

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