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Premio Giorgio Lago Juniores: premiati i nuovi talenti del giornalismo

Annunciato già l'argomento per il 2021: gli studenti dovranno riflettere sulla scuola intesa come “convivenza”, sul valore sociale dell’istituzione messo a dura prova dalla pandemia

L’edizione 2019 - 2020 del Premio Giorgio Lago Juniores - Nuovi talenti del giornalismo, evoluzione del prestigioso premio giornalistico dedicato al grande giornalista Giorgio Lago (Vazzola, Treviso 1 settembre 1937 - Castelfranco Veneto, Treviso 13 marzo 2005), organizzato dall’Associazione Amici di Giorgio Lago e rivolto da quest’anno agli studenti di classe V degli istituti superiori veneti, volge al termine: giovedì alle 10, al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, si è svolta la cerimonia conclusiva, con la premiazione di Beatrice Trentin del Liceo Scientifico Giorgione di Castelfranco Veneto, autrice dell’articolo “Cocci” (prima classificata), Francesca Montellato del Liceo Scientifico Da Vinci di Treviso con “Esiste una garanzia assoluta?” (seconda), Letizia Barbi del Liceo Scientifico Leon Battista Alberti di Abano Terme (Padova) con “Dalla scoperta dell’energia atomica a Chernobyl e Fukushima” (rappresentata dal papà perché indisposta) e Alexandru Ivanciu dell’Istituto Superiore Mario Rigoni Stern di Asiago (Vicenza) con “Da Chernobyl a Fukushima” (terzi ex aequo).

Grande commozione per il ricordo di Bepi Covre, che faceva parte della giuria del Premio, affidato a Paolo Possamai, direttore dei quotidiani veneti del Gruppo Gedi: “Sono stato l'ultimo giornalista che lo ha incontrato, mi ha chiamato per quella che sapevamo entrambi sarebbe stata l'ultima intervista”. Ora arrivederci al 2021, la prossima edizione sarà ospitata a Treviso e l’argomento è già stato annunciato: gli studenti dovranno riflettere sulla scuola intesa come “scuola di convivenza”, sul valore sociale dell’istituzione, messo a dura prova dalla pandemia. Idee chiare e capacità di sostenerle sono le caratteristiche che accomunano i giovani vincitori: “Ho scelto di affrontare il tema del pericolo nucleare dal punto di vista etico, e non scientifico, mi sono chiesta che origini abbia l’inclinazione distruttrice dell’uomo”, ha spiegato Beatrice Trentin. “Prima di partecipare al concorso non conoscevo Giorgio Lago - ha ammesso Francesca Montellato - ma quando ho deciso di partecipare ho letto i suoi articoli: mi ha coinvolto la sua capacità di analisi, mi ha stupito la sua ironia, mi affascina come abbia saputo anticipare temi ancora oggi predominanti”. E del giornalismo di oggi, che ne pensano i più giovani? “Trovo che oggi sia troppo essenziale e poco coinvolgente”, ha detto senza esitazioni Alexandru Ivanciu.

I vincitori, che hanno ricevuto una borsa di studio a sostegno degli studi universitari, sono stati selezionati dalla giuria del Premio, composta da personalità di eccezionale valore, grandi firme del giornalismo italiano e veneto ad esponenti del mondo accademico: Gianluca Amadori, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Domenico Basso, direttore TVA Vicenza, Sergio Frigo, giornalista del Gruppo Gedi e scrittore, Francesco Jori, giornalista del Gruppo Espresso e scrittore, Patrizia Messina, direttrice del Centro Studi Regionali Giorgio Lago dell’Università di Padova, Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino, Edoardo Pittalis, giornalista de Il Gazzettino e scrittore, Paolo Possamai, direttore dei quotidiani Gruppo Gedi del Veneto, e Giovanni Stefani, caporedattore Rai Tre Veneto. I giurati hanno espresso grande soddisfazione per l’impegno e per la capacità di approfondimento degli studenti partecipanti, ma anche per la capillare adesione territoriale delle scuole.

Della giuria faceva inoltre parte anche Bepi Covre, editorialista ed ex parlamentare nonché sincero amico di Giorgio Lago, uno dei fondatori dell’Associazione Amici di Giorgio Lago, scomparso lo scorso 24 marzo. A lui Paolo Possamai, direttore de il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi e La Nuova di Venezia e Mestre, ha dedicato un personale ricordo: “Sono stato l'ultimo giornalista che lo ha incontrato. Mi ha chiamato per quella che sapevamo entrambi sarebbe stata l'ultima intervista, è stata una chiacchierata di due ore tra amici. Come Giorgio Lago, Bepi è stato un inguaribile riformista, consapevole della propria identità ed eretico”. “Io, bergamasco, ho capito il senso profondo che il concetto di autonomia ha per questo territorio leggendo Giorgio Lago e conoscendo Bepi Covre", ha aggiunto Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino.

Francesco Lago, figlio di Giorgio e segretario dell’Associazione Amici di Giorgio Lago, ha ricordato i numerosi aspetti che legavano Covre e suo padre: “Bepi Covre era una persona generosa e il rapporto tra lui e mio padre era fortissimo. Li univa la Sinistra Piave, gli alpini, la cultura contadina, il vino, la dignitosa povertà, il senso dell'autonomia in un'Italia unita. Amavano i giovani e credevano nel futuro, come oggi facciamo noi con il Premio”. In chiusura sarà annunciato il tema dell’edizione 2020 - 2021: “La più preziosa materia prima di una nazione è la cultura in tutte le sue componenti, a partire dall’istruzione e dalla formazione. Non a caso gli economisti oggi sottolineano che il vero investimento strategico è quello sul capitale - uomo. E’ un concetto che Giorgio Lago ribadiva già nel 2001 quando, rivolgendosi in modo particolare ai giovani, scriveva: “Il Nordest deve migliorare riflettendo su un dato inoppugnabile: la nuova risorsa sarà il sapere. Chi avrà la leva del sapere guiderà il domani”.

L’edizione 2021 del premio a lui intitolato propone agli studenti di ragionare su questo concetto, di strettissima attualità in particolare in un anno scolastico segnato in modo pesante dalla vicenda Covid: un’occasione per riflettere su punti di forza e di debolezza della scuola oggi, in tutte le sue componenti”. L’obiettivo è riportare l'attenzione sulla scuola, intesa come scuola di convivenza, sul piacere di stare insieme che solo una scuola in presenza può offrire e che la pandemia ha minato profondamente. L’edizione 2020 - 2021 sarà ospitata nel capoluogo e a conclusione della cerimonia vi è stato un ideale passaggio di testimone all’assessore alla cultura del Comune di Treviso Lavinia Colonna Preti, che ha anticipato: “La location per la premiazione potrebbe essere il Teatro Comunale Mario Del Monaco, vedremo in base alle evoluzioni del Covid. Intanto, arrivederci a Treviso”.

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