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Attualità San Zenone degli Ezzelini / Superstrada Pedemontana Veneta

Pedemontana e viabilità a San Zenone: «Nuova diffida alla Regione»

Il sindaco Fabio Marin si appella ai consiglieri regionali e ai coordinatori provinciali dei partiti perché l’opera, del valore di 5 milioni e mezzo di euro, venga inserita nel bilancio di prossima approvazione. «Ostacolo politico, non tecnico»

Torna a far discutere l'accordo di programma sottoscritto nel 2012 che consentiva la realizzazione della Superstrada Pedemontana a San Zenone degli Ezzelini in cambio del riassetto viabilistico della strada provinciale Schiavonesca-Marosticana.

A 11 anni di distanza dalla firma non si è ancora concretizzato nessun accordo nonostante una prima diffida da parte del Comune nel 2022 e le successive due recenti sentenze favorevoli al Comune, quella del Tar del Veneto e, la seconda, del Consiglio di Stato cui aveva fatto appello la Regione che ribadivano in maniera incontrovertibile come: "la Regione è tenuta ad assumere le iniziative necessarie a dare esecuzione all’accordo". Peccato che per Palazzo Balbi l’iter procedurale si sia completato con la sola convocazione della Conferenza dei servizi conclusasi a metà dello scorso settembre e grazie alla quale sono state approvate le linee progettuali dello studio di fattibilità. Dopodiché nulla più è stato fatto: la Regione ha interrotto qualsiasi altra azione necessaria per realizzare l’opera e il vicepresidente regionale, De Berti, si è posta, ancora una volta, in un atteggiamento di chiusura contro l’assessore ai lavori pubblici, Filippo Tombolato, ed il sindaco Marin apostrofando nuovamente quest’ultimo in maniera poco istituzionale come “persona che non ascolta”, “che si è divertito a fare lo show” e confermando l’assenza di risorse per realizzazione il progetto. Di fronte a questa situazione di stallo, non risolta nemmeno con la richiesta del sindaco Marin di essere ricevuto dal Governatore Zaia che ha delegato l’assessore De Berti sulla questione, il Comune ha provveduto ad inviare una nuova diffida alla Regione Veneto cui hanno risposto nelle scorse settimane gli uffici regionali, riconoscendo finalmente che l'opera va realizzata ma comunicando che "la prosecuzione dell’iter procedimentale avverrà nelle forme, nei tempi e nei modi reputati congrui delle competenti amministrazioni".

Sindaco e Tombolato

Il commento del sindaco

«L'ostacolo, quindi, è politico, non tecnico - spiega il sindaco, Fabio Marin -. La conferma arriva dal recente colpo di scena, ossia l’ennesimo ricorso al TAR presentato qualche giorno fa dalla Regione del Veneto che ha incaricato un noto studio legale esterno per chiedere chiarimenti su un’eventuale competenza provinciale alla luce del fatto che nel tempo è cambiato l’assetto gestionale viario (da Veneto strade alla Provincia di Treviso): una richiesta di chiarimenti che ha tutta l’aria di essere una scusa per riuscire a guadagnare del tempo per posticipare ancora la realizzazione dell’opera, a spese dei cittadini di San Zenone. Cittadini che, dato il comportamento dei vertici regionali, mi sento di dire essere trattati come cittadini di serie B, nei modi, nei tempi e nella sostanza e il fatto ancor più grave è che in questo caso si sta giocando con la sicurezza delle persone, prova ne sia che non meno di dieci giorni fa proprio nell’area interessata dal progetto di riassetto viabilistico è accaduto un incidente stradale che si aggiunge alla lunga lista di quelli già registrati in passato. Zaia e De Berti devono dirci il perché di questo atteggiamento verso San Zenone ed i sanzenonesi: da oltre dieci anni stiamo cercando di realizzare delle opere compensative che ci spettano e che riguardano la sicurezza di tutti: la scusa che non ci sono risorse non può più reggere dopo 10 anni anche perchè abbiamo proposto soluzioni alternative, come ad esempio la suddivisione dell’opera in più stralci in modo che  la Regione non debba sopportare un carico di oltre 5 milioni di euro in un’unica tranche, o attraverso l’accensione da parte del Comune di un mutuo con Cassa deposito prestiti da restituire gradualmente, ma nulla è valso a smuovere la situazione per cui non mi resta che appellarmi ai consiglieri regionali e ai coordinatori provinciali dei partiti affinché nelle prossime sedute necessarie per approvare il bilancio regionale vengano finalmente destinate le risorse che spettano a San Zenone per questo progetto che non riguarda solo la sicurezza dei sanzenonesi ma delle migliaia di persone che quotidianamente transitano su questa strada. Un appello che, se non avrà l’esito sperato, non fermerà le azioni dell’amministrazione comunale che già si sta attrezzando per una causa risarcitoria nei confronti della Regione e per chiedere l’interessamento della Corte dei Conti».

Area incidente

Sostegno e solidarietà sono stati espressi dai vari esponenti tra cui il consigliere regionale di Fratelli d’Talia, Tommaso Razzolini, del Pd, Andrea Zanoni, il co coordinatore provinciale di Forza Italia, Cristina Andretta, il coordinatore provinciale di Noi Moderati, Anna Cristina Andreatta, e il coordinatore provinciale del Pd, Giovanni Zorzi.

Le reazioni

Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd Veneto, presente all'incontro di oggi, si schiera apertamente al fianco del sindaco Marin: «É a dir poco vergognosa la decisione della Regione di ricorrere contro un Comune, quello di San Zenone degli Ezzelini, che chiede un diritto sacrosanto: quello di ottenere i fondi riconosciuti dal Tar e dal Consiglio di Stato per la realizzazione delle opere compensative di collegamento previste dalla convenzione sulla Pedemontana Veneta. Il Comune ha vinto in primo e secondo grado un ricorso per ottenere questi fondi ma l'assessore De Berti non demorde e impugna la diffida del sindaco per avere quanto stabilito. Un'impugnazione che peraltro è stata fatta utilizzando uno studio legale esterno anziché utilizzare l’avvocatura regionale, andando così a gravare ancora sui conti pubblici. Ricordo che nel maggio scorso la Corte dei Conti ha intimato alla Regione di finanziare e realizzare le opere compensative necessarie alla sicurezza stradale, di farsi restituire dalla SIS i 20 milioni di Iva non dovuta, e di applicare e riscuotere la penale a carico di SIS di 25mila euro al mese, pari a 1,8 milioni di euro, prevista per i ritardi di realizzazione dell’opera. Purtroppo - conclude Zanoni - ancora una volta la Giunta Zaia si dimostra forte con i deboli e debole con i forti. Oltre alla solidarietà al sindaco e alla cittadinanza di San Zenone, presenteremo un ordine del giorno in fase di bilancio per far stanziare il dovuto».

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