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Sciopero nazionale metalmeccanici, in Electrolux aderisce l'80% degli operai

Altissima partecipazione, venerdì 7 luglio, alla mobilitazione indetta dai sindacati: linee e reparti a monte completamente fermi. La denuncia: «A Susegana 250 dipendenti in meno dell'anno scorso, preoccupa la crisi dei nuovi frigoriferi Genesi»

Adesioni da tempi d'oro all'Electrolux di Susegana per lo sciopero nazionale dei metalmeccanici indetto da Fim, Fiom e Uilm. Circa l'80% degli operai dello stabilimento trevigiano di Electrolux ha aderito alla mobilitazione di otto ore. Linee e reparti a monte completamente fermi. La nuova fabbrica Genesi, con orario a giornata, sta invece lavorando con una sola linea a regime ridotto.

La protesta nazionale chiede al Governo Meloni di adottare una politica industriale chiara, favorendo il rafforzamento dei settori più colpiti, tra cui per l'appunto l'elettrodomestico. In Electrolux preoccupa il forte calo di vendite, che colpisce tutti gli stabilimenti, con Porcia in serissime difficoltà per il crollo verticale della produzione. Ora lì sono anche a corto di ammortizzatori sociali: la cassa integrazione  ordinaria per lo stabilimento di Porcia sta per finire. Susegana vede scendere da otre un anno costantemente le prospettive di vendita dei frigoriferi e l'occupazione (-250 dipendenti dal massimo del 2022). Ora sono circa 1300 i dipendenti, per produrre poco più di 3mila frigoriferi giorno (erano oltre 4mila nel 2022). Le recenti 40 assunzioni fisse sono a compensazione di uscite incentivate di operai in programma entro poche settimane: ricambio generazionale. Preoccupa in particolare  la crisi dei nuovi frigoriferi Genesi, fiore all'occhiello in Electrolux, ma che faticano ad affermarsi sul mercato, che è complessivamente in frenata. La nuova fabbrica (investimento da 130 milioni) doveva fare i tre turni nei programmi iniziali (accordo 2019). Oggi lavora con due linee ancora a giornata  (8-17) e neanche a pieno regime. Mentre via via chiudono turni e linee della parte tradizionale, cesserà totalmente nel prossimi uno o due anni.

Il commento

«Una situazione - spiega Augustin Breda, rappresentante sindacale - che meriterebbe più di una riflessione organizzativa del gruppo dirigente, anche in relazione all'apparente perdita del controllo dei costi che si riflette su prezzi considerati troppo elevati  nella fascia di prodotto comunque alto di gamma. C'è un alert sul dimensionamento del personale indiretto di struttura e indiretto  collegato alla  produzione. Appare  ai più una certa disinvoltura  gestionale, a cui si aggiungono i  costi collegati, con il paradosso di ore straordinarie strutturali crescenti tra personale indiretto, in relazione al calare delle quantità di produzione realizzata e personale diretto. Un aspetto più volte segnalato dal sindacato ma evidentemente poco sentito dal preoccupato  gruppo dirigente. Una tale situazione di contesto generale e di dettaglio non può reggere a lungo e potrebbe non essere sufficiente affidarsi al pur importante investimento 2024/27 di 110 milioni di euro per i futuri nuovi prodotti, impianti e linea di produzioni. Un focus ministeriale su e con il gruppo Electrolux, più volte chiesto da sindacato,  dai governatori regionali e da forze politiche, più volte annunciato dal Governo, ma mai fatto, è più che necessario per provare a delineare strategie generative di sviluppo e consolidamento di produzioni nel Paese, tanto più necessario ora che è chiuso il tentativo di acquisizione del gruppo Electrolux da parte di Midea e la situazione pare in mezzo al guado» conclude Breda.

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