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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Canizzano / Via Caduti di Nassiriya

Nassiriya, vent'anni dopo la strage: «A Treviso una stele in ricordo delle vittime»

Domenica 12 novembre la cerimonia solenne in Via Caduti di Nassiriya alla presenza del sindaco Mario Conte: «Non possiamo accettare che nel 2023 siano ancora le armi a condizionare le vite dei cittadini»

Il 20esimo anniversario dell’attentato di Nassirya, il più grave attacco ad un contingente italiano all’estero in Missione di Pace, è stato omaggiato domenica 12 novembre anche a Treviso con una cerimonia solenne alla presenza delle autorità civili e militari proprio in Via Caduti di Nassirya. Sulla stele inaugurata oggi sono state incise le parole: "La città di Treviso ricorda con profondo rispetto tutti i caduti civili e militari nelle missioni internazionali per la pace".

In un contesto internazionale segnato da disordini e conflitti, vendette e ritorsioni la cerimonia promossa dal Comune di Treviso ha voluto essere un segno concreto di vicinanza della comunità alle forze dell'ordine e alle forze armate che quotidianamente lavorano per difendere la pace in Italia e all’estero. Il posizionamento della stele commemorativa in via Caduti di Nassirya non solo vuole essere un simbolo ma anche la testimonianza di un pezzo di storia del nostro Paese, che ha fornito e fornisce tutt’ora il proprio contributo per la diffusione di valori come la democrazia, l’uguaglianza e la tutela dei diritti umani.

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Le parole del sindaco

Mario Conte, primo cittadino di Treviso, è intervenuto alla cerimonia con queste parole: «Eventi tragici come la strage di Nassirya rischiano di cadere in un pericoloso oblio. Dare forma alla memoria è fondamentale per riflettere e per trasformare il ricordo di questi nostri connazionali in un appello al confronto, al dialogo, alla diplomazia che deve essere compreso anche dalle nuove generazioni. Pochi giorni fa, in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, abbiamo consegnato il Tricolore ai bambini della scuola 1° maggio, che proprio all’ingresso dell’istituto espongono la scritta "Pace". Quattro lettere che però devono diventare parte integrante del nostro fare quotidiano, in tutti i campi, perché solo l’esempio e solo un atteggiamento responsabile e conciliante può contribuire alla coesione di un’intera comunità. Non possiamo accettare che nel 2023 siano ancora le armi a condizionare le vite dei cittadini. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno voluto condividere questo momento di raccoglimento e riflessione, con l’auspicio che da qui nasca un contributo importante alla diffusione della pace».

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