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«Primari in fuga, senza etica»: sindacati in rivolta dopo le frasi di Benazzi

Il direttore generale dell'Ulss 2 è intervenuto in audizione al consiglio comunale di Vittorio Veneto, annunciando 50 assunzioni a attaccando frontalmente i dirigenti. Poi il dietrofront: «Mi scuso, sono andato oltre: i medici che lavorano nel pubblico sono due volte eroi»

«La fuga dei primari? C'è perchè li mettiamo sotto a lavorare. Quelli che non hanno coraggio e non hanno un'etica, se ne vanno. D'altronde che alternativa avevamo? O li obbligavamo o si restava con le liste d'attesa. Certo è più comodo andare nel privato a prendere 6mila, 7mila euro e non avere il problema di garantire le guardie, il presidio di Vittorio Veneto, le liste di attesa. Questa è la verità». Queste parole, di assoluto buon senso e che di certo descrivono la situazione della sanità trevigiana (e non solo), sono state pronunciate lunedì sera dal direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi, nel corso di un'audizione al consiglio comunale di Vittorio Veneto in cui ha peraltro annunciato 50 assunzioni per gli ospedali di Vittorio Veneto e Conegliano.

Le parole dure di Benazzi non hanno lasciato indifferenti i sindacati di categoria che hanno chiesto un incontro urgente con il Dg. «Le organizzazioni sindacali si dissociano totalmente da quanto espresso ieri dal Direttore Generale dott. Benazzi durante il Consiglio Comunale di Vittorio Veneto» questa la replica delle sigle sindacali dei medici Aaroi, Anaao Assomed, Aupi Fassid, Cgil medici, Fassid, grd «Le difficoltà in cui versa il SSN sono molteplici, datate ed ingravescenti. Le soluzioni non sono semplici, ne' immediate. Le motivazioni comuni che spingono molti medici, anche primari, ad abbandonare il sistema pubblico sono molteplici e non banalizzabili, a partire dallo scarso riconoscimento del proprio operato quotidiano. E' inaccettabile che venga screditata una categoria di ex eroi, accusandola di non voler lavorare o di avere scarso senso etico. Le organizzazioni sindacali, che conoscono benissimo le condizioni dei colleghi medici e la loro pressione spesso estrema, si sono più volte proposte per collaborare nella ricerca di soluzioni che rendano più attrattivo e sicuro il lavoro nel sistema sanitario pubblico. Chiediamo al Direttore Generale un incontro urgente di chiarimento e dirimente di una situazione che necessita di un approccio diverso e condiviso per risolvere una situazione che potrebbe accentuare ancora di più il divario tra la Direzione e i Medici della Ulss 2».

Oggi, a neppure due giorni di distanza dall'intervento in consiglio comunale a Vittorio Veneto, Benazzi è tornato sui suoi passi sostenendo che «I nostri medici sono doppiamente eroi perchè restano nel pubblico» e che «ero stanco, ho detto una cosa sopra le righe, mi scuso ma sono andato oltre e non volevo strumentalizzare la cosa» promettendo poi «incontrerò presto le organizzazioni sindacali per spiegare che quella esposta è un'interpretazione sbagliata».

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