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Cronaca Cison di Valmarino

Invia le e-mail di lavoro al suo indirizzo personale, condannato

Un 38enne di Jesolo ma residente a Quinto, era accusato di aver sabotato la rete informatica dell'azienda per cui lavorava, la Publivision di Cison di Valmarino, una agenzia di pubblicità

Sei mesi con la condizionale, più un risarcimento verso la parte offesa da stabilirsi in sede civile. Questa la condanna letta oggi dal giudice Leonardo Bianco a carico di R.G., 38enne di Jesolo ma residente a Quinto, per aver sabotato le rete informatica dell'azienda in cui lavorava. Assolto invece, perché il fatto non costituisce reato, dall'accusa di aver cancellato senza autorizzazione, tutte le mail arrivate al suo indirizzo di posta personale, disattivato i backup automatici del suo computer e aver pubblicato senza autorizzazione i video promozionali confezionati dal suo datore di lavoro.

Garlato, dipendente della Publivision srl, un'agenzia pubblicitaria di Cison di Valmarino, viene descritto come una persona che aveva «conoscenza informatiche sopra la media degli altri dipendenti» dal datore di lavoro e dal perito che ha effettuato le analisi sul suo Pc. In realtà ci vuole poco per fare sì che la email, tutte dirette al suo accounto personale, venissero reindirizzate ad un casella posta fatta su Gmail e attribuibile all'imputato. Un "giochetto" che avrebbe utilizzato per entrare in possesso di informazioni riservate. L'uomo infatti avrebbe messo in piedi il meccanismo in quanto, nell'orario di lavoro, svolgeva in realtà mansioni che li venivano affidate da clienti personali. Il traffico di posto elettronica sarebbe andato avanti per circa 7 mesi, tra l'aprile e il novembre del 2017. Scoperto Garlasco avrebbe dato le dimissioni, a cui è però seguito il licenziamento in tronco per giusta causa.  

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