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Cronaca Pieve di Soligo / Via Zaniol

Omicidio Simonetto: la soluzione del caso sui social network

Chat, messaggi, commenti: il movente del delitto di Pieve di Soligo potrebbe nascondersi nei profili Facebook e Twitter di Emanuele Simonetto

La soluzione del delitto di Pieve di Soligo potrebbe venire dai social network. È lì che Emanuele Simonetto, ucciso da due colpi di pistola il 7 febbraio scorso davanti alla ditta Mistral, intratteneva la maggior parte delle proprie relazioni.

Gli inquirenti stanno passando al setaccio le numerose conversazioni della vittima sulle chat di Facebook, Twitter e Skype, alla ricerca di un dettaglio o del movente. Sotto esame anche le conversazioni telefoniche di Simonetto, per capire se questi conoscesse il proprio assassino.

O assassina. Non si esclude, infatti, che a colpire sia stata una donna, magari accecata dalla gelosia o desiderosa di vendicarsi di Simonetto per un tradimento. Ma una donna, invece, potrebbe essere la causa della morte del caporeparto quarantanovenne della Mistral. Si ipotizza che Emanuele possa essere stato eliminato perché testimone scomodo o per essere corso in aiuto di una donna maltrattata dal marito oppure, ancora, per mano di un marito geloso.

Gli inquirenti tendono a escludere la pista dei locali notturni, pur senza abbandonarla. Dalle decine di perquisizioni e dagli interrogatori della quarantina di persone vicine a Simonetto, è emerso il ritratto di uomo senza ombre, un lavoratore zelante, che amava divertirsi e frequentare donne e locali, ma sempre in un contesto di sobrietà e normalità.

Altrettanto chiaro è anche il profilo della mano senza volto che ha ucciso Emanuele: una persona fredda, spietata, dai nervi abbastanza saldi da attendere la propria vittima, colpire e andarsene senza farsi notare da nessuno.

In questi giorni gli investigatori stanno visionando anche i nastri delle telecamere puntate sul piazzale della Mistral e su via Zaniol. Si cerca di individuare l'assassino o, per lo meno, un indizio che possa ricondurre a chi ha sparato quella sera. Ma il lavoro è reso difficile dalla posizione degli occhi elettronici, decentrati rispetto al punto in cui è avvenuto il delitto, e dal buio.

Qualche informazione utile, però, potrebbe venire dalle riprese dei giorni precedenti l'omicidio: i Carabinieri, infatti, potrebbero individuare dei movimenti sospetti, nell'attesa dei risultati finali dell'autopsia.

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