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Cronaca Montebelluna

Schiacciato da un carico di 15 quintali, respinte le eccezioni della difesa

Oggi 12 ottobre si è tenuta la seconda udienza nel processo per la morte di Mattia Battistetti, l'operaio di 23 anni che perse la vita nell'aprile del 2021 in un cantiere edile. Il giudice ha tra l'altro confermato le costituzioni di parte civile

Tutte respinte le eccezioni presentate dalle difese nella seconda udienza del processo che affronta il caso di Mattia Battistetti, l'operaio di 23 anni che nell'aprile del 2021 perse la vita a causa del distacco di un carico di 15 quintali di materiale edile da una gru in movimento sopra i lavoratori che lo colpì alla schiena, causando anche il ferimento di un altro operaio lavoratore, il kosovaro Arben Shukolli di 31 anni che riportò ferite molto gravi ad una gamba. Sul banco degli accusati siedono  Andrea Gasparetto, 43 anni di Istrana, legale rappresentante della Altedil di Trevignano, l'azienda per cui lavorava Mattia, Bruno Salvadori, 56 anni di Mogliano, legale rappresentate della Essebi, la ditta ha effettuato il montaggio della gru, Loris Durante, 43 anni di Volpago, l'uomo che operava sul ponteggio mobile, Gabriele Sernagiotto, 60 anni di Montebelluna, coordinatore della sicurezza del cantiere in fase esecutiva, Gian Antonio Bordignon, 55enne di Volpago del Montello, che era il titolare del cantiere e responsabile dei lavori e Marco Rossi, 40 anni di Montebelluna, un dipendente della Bordignon, delegato per la sicurezza e responsabile del servizio prevenzione e protezione.

Le eccezioni riguardavano l' inutilizzabilità dell'accertamento tecnico preventivo effettuato sui luoghi e sulla gru da cui si staccò il materiale, una questione  costituzionale (entrambe fondate sul fatto che l'accertamento, parte del fascicolo, non era stato messo a disposizione delle difese) e alcune sulle costituzioni come parti civili degli enti collettivi (sindacati e Anmil, l'associazione nazionale mutilati e invalidi civili). Sono state invece presentate, sempre dagli avvocati difensori, delle istanze per l'effettuazione di una perizia sulla dinamica del grave incidente e una seconda che chiede di stabilire quando si sarebbe effettivamente rotta la spina che teneva il carico che precipitò sul povero operaio.

Mattia Battistetti-3

Il consulente tecnico del pubblico ministero, la cui perizia era stata contestata pesantemente in aula dalle difese, aveva individuato la causa del sinistro  nell’errato montaggio della spina elastica di sicurezza, posizionata nel dado di bloccaggio del punto fisso girevole, oltre al fatto che la stessa spina non era di lunghezza adeguata. Nel forzare il montaggio, la spina elastica s’è deformata e s’è venuta a creare una sorta di cricca che ha poi portato alla rottura della spina, permettendo così al dado di svitarsi dal perno dell’occhione, fino a rilasciare improvvisamente il capo fisso della fune dov’era assicurato il carico. Si torna in aula il prossimo 11 di dicembre per l'audizione di 13 testi del pubblico ministero.

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