Omicidio di un 14enne a Roma, preso il secondo ricercato: si nascondeva a Treviso
Il delitto del giovane romeno Alexandru Ivan. Dino Petrow, cugino Corum, lui già arrestato, si nascondeva da una zia. Aveva litigato con il patrigno di Alex prima dell'agguato
Il secondo uomo ricercato in merito alle indagini per l'omicidio di Alexandru Ivan, il 14enne ucciso a Pantano, è stato catturato dai carabinieri. Si tratta di Dino Petrow, cugino di Corum Petrow già arrestato con l'accusa di concorso in omicidio e di aver organizzato l'incontro chiarificatore con il patrigno della vittima. A lui i militari sono arrivati dopo una lunga indagine. Dino Petrow, 33 anni, era scappato a Treviso e aveva trovato rifugio da una zia. Il blitz è scattato alle 4 di stamattina, 17 gennaio, in un appartamento nella zona di Borgo Mestre, non distante dalla stazione ferroviaria: a prendere parte alla cattura i militari della Compagnia di Treviso e del quarto Battaglione di Mestre. Lo straniero, sorpreso nel sonno, non ha fatto resistenza. Al momento non è chiaro se volesse scappare all'estero. Secondo i riscontri investigativi, inoltre, avrebbe partecipato in prima persona alla lite al bar sulla Casilina, quella nel quale è scoppiata la rissa con Tiberiu Maciuca, il 29enne attuale compagno della madre di Alex. Deve rispondere di omicidio in concorso e porto illegale di arma da sparo. Attualmente si trova rinchiuso nel carcere trevigiano di Santa Bona e nei prossimi giorni sarà sottoposto all'interrogatorio di convalida del fermo.
La lite al bar
Stando a quanto ricostruito, inoltre, Dino Petrow avrebbe colpito con una testata in bocca il patrigno di Alexandru Ivan, per poi prenderlo a calci una volta a terra, nella lite consumata due ore prima della sparatoria alla stazione di Pantano. Dopo quella discussione Tiberiu Maciuca e Corum Petrow si sentirono via Messenger per concordare un appuntamento chiarificatore. Ma l'incontro risulterà una trappola.
Le indagini continuano
Le indagini dei carabinieri e della procura, secondo quanto appreso, vanno avanti senza sosta nonostante il primo fermo. Al momento non è ancora chiaro chi sia stato a sparare. Secondo quanto ricostruito da chi indaga, nella vettura dalla quale sono partiti gli spari c'erano Corum e Dino Petrow e altri due uomini. Secondo la versione di Corum Petrow, data ieri davanti al gip, invece no, le auto sarebbero state di più e gli spari sarebbero partiti da un'altra vettura. Stando alle indagini, inoltre, il vero obiettivo dell'agguato sarebbe stato proprio Maciuca e non il giovane Alexandru.