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Cronaca Riese Pio X

«Fatto orribile e desolante che ci addolora riaprendo ferite vecchie e più recenti»

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, si complimenta con carabinieri e magistratura. Non una di meno Treviso: «Non ci sono scuse per chi non vuol capire che il patriarcato è all’origine di tutto questo»

«Nella tanta tristezza che suscita quanto è accaduto a Vanessa non è possibile trovare una nota di consolazione ma il fatto che il presunto assassino sia già stato messo in condizioni di non scappare ci fa pensare che, almeno, non è riuscito nell’intento di sottrarsi alla Giustizia. È stato possibile grazie alla massima tempestività e alla grande professionalità nelle indagini svolte dall’Arma dei Carabinieri e condotte sotto la direzione della Procura di Treviso. Ai militari e ai magistrati esprimo i ringraziamenti a nome dei Veneti per aver saputo rispondere con tanta rapidità e sensibilità». Queste le parole del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, nell’esprimere gratitudine agli inquirenti sul femminicidio di Vanessa Ballan. Le indagini, infatti, hanno portato già nella serata di ieri all’arresto del ricercato.

«Il drammatico femminicidio di Vanessa Ballan ci pone di fronte a molti interrogativi. Si poteva evitare, dando seguito alla sua denuncia per stalking? Emerge in questa vicenda, come in altre, quanto sia necessario non sottovalutare i segnali di allarme, dare credito alle donne che denunciano e ricorrere di più e meglio alle misure cautelari e al braccialetto elettronico, misure che l’ultima legge approvata all’unanimità ha rafforzato. Gli operatori della giustizia devono essere formati e specializzati proprio per riconoscere le dinamiche dalla violenza maschile e tutelare le vittime e per questo come opposizioni abbiamo stanziato fondi in manovra. Salvare la vita alle donne che denunciano deve essere un’assoluta priorità, al limite anche eccedendo nella precauzione. Siamo in presenza di un fenomeno troppo grave e ogni minimo segnale di rischio può fare la differenza in termini di vite salvate e messe in sicurezza». Lo dice il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto, che sottolinea: «La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale di natura culturale. Per debellarlo serve un cambiamento culturale profondo, ma nel frattempo le donne vanno credute, sostenute e protette dai carnefici».

«Quanto è accaduto a Riese è un fatto orribile e desolante che ci addolora riaprendo ferite vecchie e più recenti – prosegue il Presidente -. L’impegno per un mutamento culturale ai fini di prestare l’attenzione necessaria ad ogni segnale di criticità o pericolo e cancellare per sempre il femminicidio è fondamentale e deve coinvolgere tutte le componenti della nostra società. Ma di fronte a tanta efferatezza che travolge le coscienze, l’assicurazione dei responsabili al giusto percorso della Legge è la prima risposta che una comunità che si ritiene tale deve dare».

«Sabato 16 dicembre lǝ attivistǝ di Non Una Di Meno erano tornatǝ in piazza a Treviso, con una striscione che a molti è parso di cattivo gusto: “Tra 3 femminicidi è Natale”. Non è una questione di buon gusto! Ieri, 19  dicembre, un'altra donna è stata uccisa in casa a poche decine di chilometri da Treviso, a Riese Pio X» ha spiegato in una nota Lucia Tundo, co-segretaria Rifondazione Comunista-Unione Popolare Treviso «Lo sappiamo da sempre, lo sappiamo subito, lo sappiamo ogni volta. Ancora e sempre dobbiamo fare rumore, tantissimo rumore. Non esistono più i minuti di silenzio, esiste solo il rumore e la rabbia. Si aspettano solo i “chissà quanto l'aveva provocato” e compagnia. Non ci sono scuse per chi non vuol capire che il patriarcato è all'origine di tutto questo. Non ci sono scuse per chi cerca giustificazioni e attenuanti: c'è la convinzione che un altro essere umano possa essere di proprietà, che “o mia o di nessuno”. Se domani sono io, se non torno domani, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima».

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