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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Falso funzionario regionale chiama l'asilo: «Vi abbiamo dato troppi soldi». Ma è una truffa 

Oggi 4 dicembre è iniziato il processo a due giovani piemontesi, un uomo e una donna, che con un raggiro si sarebbero fatti bonificare quasi 3 mila euro da un scuola paritaria di Roncade

Avrebbe tenuto sotto controllo, attraverso internet, i dati relativi ai contributi erogati dalla Regione, così da sapere quando e soprattutto quanto la giunta veneta erogava all'asilo e in che data avveniva l'effettivo incasso. Poi fingendosi un dirigente pubblico avrebbe contatto la struttura per bambini. «C'è stato un piccolo errore formale, siete pregati di bonificarci la quota in eccesso» avrebbe detto. Così sarebbe riuscito ad ottenere 2 mila e ottocento euro da un asilo di Roncade. Ma dal momento che, come si dice, l'appetito vien mangiando, avrebbe sollecitato nuovamente la direttrice della struttura per bambini per il pagamento del denaro che, a suo dire, era stato versato per sbaglio. E' questa l'accusa rivolta a G.F., 31enne di Torino, e alla sua compagna, M.G., 28enne residente sempre nel capoluogo piemontese. Oggi i due, difesi dagli avvocati Marco Toffoletto e Silvia Biscaro, sono comparsi davanti al giudice Iuri De Biasi per la prima udienza del processo in cui devono rispondere di truffa aggravata.

I fatti sono accaduti nel marzo del 2018. G.F. avrebbe contattato la scuola primaria di Roncade al telefono sostenendo di essere un dirigente regionale. Alla direttrice dell'asilo l'uomo avrebbe detto che un parte dei contributi versati dalla Regione, facendo seguito ad un delibera autorizzativa della Giunta, in realtà non sarebbero stati dovuti. Ha quindi chiesto la restituzione della parte in eccesso tramite un bonifico che però aveva l'appoggio su un carta poste pay, a disposizione di M.G..

I due presunti truffatori non si sarebbero accontentati della cifra, circa 2 mila e ottocento euro, che erano già riusciti a "spillare" all'asilo: qualche settimana dopo infatti l'uomo avrebbe contattato la direttrice scolastica sostenendo che c'era dell'altro denaro che la struttura avrebbe dovuto restituire. A quanto punto la direttrice dell'asilo si è fatta sospettosa e ha contattato la Regione Veneto per avere chiarimenti. Ed a quel punto che sarebbe emersa la truffa: a Venezia nessuno conosceva il fantomatico dirigente e gli importi già versati all'asilo erano in realtà tutti regolari.

Nel corso delle indagini sono stati operate anche alcune perquisizioni e sequestri presso le abitazioni dei due, che hanno permesso tra l'altro di recuperare la carta poste pay su cui erano avvenute le transazioni. G.F. e M.G. non sarebbero nuovi a questo tipo di reati: nei loro confronti ci sono molteplici denunce un po' in tutta Italia per truffe realizzate ai danni sempre di istituti scolastici e opere religiose.

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