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Cronaca Spresiano

Imprenditore travolto e ucciso, assolto l'investitore 29enne

Enrico Bettiol, 61enne di Arcade titolare di una nota azienda di termodinamica, stava attraversando la Pontebbana nei pressi di Spresiano quando fu centrato dalla Ford Fiesta coin alla guida Davide Luminoso, un residente a Treviso che al tempo dei fatti aveva 21 anni. Nel processo è emerso che il ragazzo, che viaggiava entro i limiti di velocità, ebbe solo 14 centesimi di secondo per realizzare che l'uomo era in mezzo alla strada

A oltre sei anni dalla notte della tragedia si è chiuso oggi, 30 marzo, con l'assoluzione dell'imputato il processo che aveva ad oggetto l'investimento di Enrico Bettiol, 61enne di Arcade e titolare di una nota impresa di termoidraulica, che venne travolto e ucciso a Spresiano. Davide Luminoso, 27enne di Treviso (al tempo dei fatti il giovane aveva 21 anni) non avrebbe avuto il tempo necessario per frenare quando Bettiol gli si parò davanti, in un punto dove non c'era l'attraversamento pedonale e la visibilità era molto scarsa.

L'incidente avvenne intorno alle 21,45  lungo la Pontebbana, al confine con il comune di Visnadello. Luminoso viaggiava in direzione Villorba mentre Bettiol stava tentando di attraversare la strada, camminando sulla destra della carreggiata. L'imprenditore iniziò l'attraversamento e la Ford Fiesta del ragazzo, che disse di non averlo visto e di esserselo trovato davanti  improvvisamente, lo centrò quando l'uomo era già quasi al centro della carreggiata, come testimoniava il fatto che il cofano dell'auto era ammaccato sulla parte anteriore sinistra e non destra. Dopo l'impatto, violentissimo, il corpo dell'imprenditore fu sbalzato per quasi una trentina di metri. 

Dai primi rilievi emerse però che il 21enne, indagato per omicidio stradale, stava transitando entro i limiti di velocità ed era anche risultato negativo ai test tossicologici sulle presenza di alcol o sostanze stupefacenti nel sangue. Circostanze che, unitamente alla dinamica, avevano indotto la Procura a chiedere l'archiviazione. Ma il legale della famiglia Bettiol, l'avvocato Piero Barolo, si era opposto sulla scorta di una controperizia secondo cui il giovane avrebbe potuto, con una guida attenta, evitare l'impatto. E così il gup aveva deciso di rinviare a giudizio Luminoso.

La perizia cinematica dice che l'automobilista (difeso dall'avvocato Giuseppe Basso) ebbe 14 centesimi di secondo per accorgersi di Bettiol e frenare. Un tempo troppo limitato per poter reagire e che ha convinto il giudice a emettere la sentenza di assoluzione.

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