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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Spresiano

Il video del suicidio pubblicato sui social, il sindaco denuncia: «Indecente»

Sabato scorso la tragedia a Lovadina di Spresiano con Marco Della Pietra che tuona contro chi ha registrato e poi ricondiviso il filmato via WhatsApp. Intanto la famiglia del 26enne chiarisce: «Non ha minacciato nessuno»

Grande indigrazione a Spresiano per un video, diventato purtroppo virale sui social, in cui un automobiilista di passaggio lungo la Pontebbana ha immortalato la straziante scena del suicidio di un ragazzo di 26 anni, morto sabato scorso nella zona di Lovadina, lungo la linea ferroviaria tra Treviso e Conegliano dopo essersi impiccato ad un traliccio presente lungo la massicciata. Il sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra, in un video diffuso ieri, si è duramente scagliato sia contro chi ha registrato il filmato con il proprio smartphone e anche chi lo sta diffondendo in questi giorni. L'auspicio è che sulla vicenda di questa breve clip horror, arrivata via Whatsapp anche sugli smartphone di alcuni amici del 26ennne, si apra un'inchiesta.

«Circola un video in rete che definire squallido è poco e testimonia la tragedia che è accaduta a Lovadina» ha detto il primo cittadino «volevo dire a chi ha avuto il coraggio di fare un video del genere ma soprattutto anche a chi lo condividerà che io in primis ma penso anche altre persone faranno tutto quanto è nelle loro possibilità affinchè questi individui vengano perseguiti perchè è indecente che un video del genere circoli in rete. Io non so' dove stiamo andando a finire: è una cosa veramente fatta da personee prive di scrupoli, senza cuore e che non hanno rispetto per la sofferenza degli altri. Io, credetemi, non ho mai assistito ad una coa del genere, mi auguro anche di non assistervi mai più ma veramente che schifo... che schifo. Vergognatevi».

Sabato scorso il giovane (il cui funerale si svolgerà domani, 12 marzo, alle 15, alla chiesa di Lovadina) si era barricato in casa, armato di coltello, ed è poi fuggito per compiere il gesto estremo: da qualche giorno il 26enne viveva una situazione molto difficile, aveva preso ferie dal lavoro di manutentore in una ditta di elettrodomestici, sostenendo di essere molto stressato. La famiglia ha ricevuto domenica scorsa la visita del vicesindaco Roberto Fava e ha riferito una versione dei fatti diversa da quella riferita dalla polizia (intervenuti sul posto con i carabinieri  e il loro negoziatore), sottolineando con forza che il 26enne non aveva minacciato nessuno dei componenti della sua famiglia e che nessuno si era reso conto che si era allontanato per raggiungere la ferrovia e togliersi la vita.

Il 26enne era in una situazione di forte instabilità psichica, ha dato in escandescenze ed il padre ha tentato inutilmente di calmarlo. La madre, vista la difficile situazione, ha chiesto aiuto al 112 e intanto l'uomo si è allontanato andando nel magazzino e ha iniziato un dialogo con gli agenti della polizia e i carabinieri: uno tra loro ha anche offerto una sigaretta al giovane che alcuni minuti dopo è uscito dal capannone ed è entrato in casa, ha preso un coltello da cucina e ha minacciato un gesto di autolesionismo puntandosi la lama contro al petto. «Andate via tutto altrimenti mi uccido» ha detto il 26enne, secondo quanto riferito dalla famiglia. Tutti sono poi usciti sia dalla cucina che dalla casa. Nel frattempo è giunto il carabiniere negoziatore che ha fatto uscire il fratello del 26enne (si trovava in camera sua e stava dormendo dopo aver fatto il turno di notte) dal piano superiore, con una scala. Solo alcuni minuti dopo si scoprirà che il giovane era fuggito dal retro (indice di ciò i cani che erano stati lasciati liberi) per recarsi alla ferrovia per compiere il gesto estremo.

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