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Cronaca

Orologi in cambio di una verifica fiscale col "trucco", patteggiano due finanzieri

Stefano Arrighi e Biagio Freni hanno chiuso con lo sconto, legato alla scelta del rito, le loro pendenze davanti al tribunale di Treviso. L'ex comandante della Compagnia di Conegliano e il luogotenente hanno chiesto e ottenuto una applicazione pena rispettivamente a 1 anno e 4 mesi e 1 e 2 mesi in continuazione, godendo anche della sospensione

Dopo sei anni si chiede con lo "sconto" la vicenda che ha messo al centro il luogotenente della Guardia di Finanza Biagio Freni, 55enne di Scorzè, in provincia di Venezia, e l'ex comandante della Compagnia di Conegliano - sempre della Gdf - il 62enne Stefano Arrighi, accusati di corruzione per aver ricevuto due orologi, del valore di 5 mila euro, in cambio di un controllo fiscale "addomesticato". Freni e Arrighi hanno patteggiato nei giorni scorsi a Treviso, in due distinti procedimenti, rispettivamente 1 anno e 2 mesi e 1 anno e 4 mesi, in continuazione (pena sospesa). Entrambi hanno anche risolto (sempre in patteggiamento, 10 mesi Freni e 8 mesi Arrighi) i guai giudiziari che avevano con la Procura di Venezia, che gli aveva indagati per svariati accessi alla banca dati della Finanza.

Secondo l'inchiesta, condotta dal pubblico ministero Giulio Caprarola, i due sarebbero stati corrotti dall'imprenditore trevigiano Andrea Ongetta (che ha già patteggiato), titolare dell'omonima azienda tessile di Ponte di Piave molto nota per sponsorizzare anche un team del Motomondiale. Freni, Arrighi e Ongetta erano finiti agli arresti domiciliari, misura subito cancellata dal giudice Angelo Mascolo per il quale non ci sarebbero stati i gravi indizi di colpevolezza. Poi la battaglia tra Procura e difesa è andata avanti fino alla Cassazione, che nel 2017 aveva rilevato come non esistessero più la condizioni che giustifcassero le esigenze cautelari.

Ad incastrare i due finanzieri (che in particolare non avrebbero segnalato l'esistenza di due mail delle autorità romene secondo cui Ongetta sarebbe stato sottoposto ad un inchiesta in quel Paese per trasferimenti sospetti di denaro in alcuni paradisi fiscali) ci sarebbero state le intercettazioni ambientali e i video che immortalano gli incontri "informali" avvenuti tra i Freni, Arrighi e l'imprenditore: durante uno di questi appuntamenti sarebbe avvenuta la consegna degli orologi, documentata in maniera inequivocabile da un video. Il filmato, secondo la Procura di Treviso, sarebbe la prova schiacciante della corruzione.
  

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