rotate-mobile
Cronaca Villorba / Via della Cartiera, 5

Licenziata dal supermercato perché senza mascherina: dipendente perde il ricorso

Il tribunale di Venezia ha respinto l'istanza presentata da un'ex commessa del supermercato di Villorba, licenziata per non aver rispettato il protocollo aziendale nonostante l'obbligo di mascherine fosse decaduto per legge

Era il novembre del 2022: le restrizioni dovute alla pandemia Covid nella Marca si erano allentate, ma non erano del tutto sparite. Il protocollo aziendale di alcuni supermercati, come il Pam di Villorba, prevedeva ancora l'utilizzo delle mascherine per motivi di sicurezza verso colleghi e clienti.

Peccato che una dipendente del punto vendita di Villorba, una volta terminato l'obbligo nazionale di indossarle, abbia sempre rifiutato di usare la mascherina (anche quella chirurgica) sul luogo di lavoro. Licenziata dal supermercato per giusta causa, dopo una serie di richiami e sanzioni sempre più pesanti, la dipendente aveva impugnato il licenziamento per illegittimità chiedendo danni e arretrati. Il giudice del lavoro di Venezia, Chiara Coppetta Calzavara, ha però rigettato il ricorso della donna, considerando corretto il provvedimento aziendale. Come riportato dalla stampa locale, si tratta quasi certamente della prima sentenza di questo tipo in Italia, per il fatto che oggetto della contestazione non erano tanto i Dpcm quanto il protocollo aziendale applicato anche dopo la fine dell'obbligo di legge sull'utilizzo delle mascherine. Il protocollo del Pam era stato sottoscritto il 24 aprile 2020 tra Governo e parti sociali. Rinnovato il 30 giugno 2022 prevedeva che il datore di lavoro potesse prevedere l'obbligo di mascherina in certi contesti lavorativi. Il 17 agosto 2022 il gruppo Pam aveva aggiornato il suo protocollo prevedendo obbligo di indossare almeno le mascherine chirurgiche con tutta una serie di sanzioni in caso di inosservanza. La dipendente licenziata lavorava per Pam da quasi vent'anni. Per il ricorso la lavoratrice si è fatta assistere dall'avvocato Ignazio Ardito. Pam si è costituita con gli avvocati Mario Scopinich e Alberto Checchetto. La sentenza del giudice ha dato ragione al supermercato dal momento che: "la scelta del datore di lavoro è proporzionata e risponde al criterio di precauzione" si legge nella sentenza mentre per l'ex dipendente "il rifiuto si è caratterizzato per una provocatoria pervicacia che si è manifestata nel volere rimanere presente senza mascherina pur sapendo di non poter lavorare, nel riprendere gli altri colleghi e nell'aver convocato un gruppo di conoscenti che hanno creato scompiglio riprendendo lavoratori e clienti". Confermato dunque il licenziamento per giusta causa: pur di non indossare la mascherina la donna ha così perso per sempre il posto di lavoro.

Le reazioni

L'associazione "Resistere", coordinata dall'ex sindaco di Santa Lucia di Piave, Riccardo Szumski, ha commentato la notizia con una nota ufficiale: «Totale sostegno alla dipendente del Pam-Panorama di Villorba licenziata per non aver indossato al lavoro la mascherina allorché ogni obbligo di legge era decaduto. La sentenza del giudice del lavoro che ha avallato il provvedimento aziendale è da condannare: da domani, invocando il principio di precauzione, sarà possibile imporre da parte delle aziende la mascherina in periodo influenzale o chissà per cosa altro. Una prassi di tipo cinese alla faccia della tutela dei diritti dei lavoratori e tralasciando il fatto che le mascherine non servono a nulla come documentato da vari studi e  lavorare per ore con esse é controproducente per la salute umana» concludono dall'associazione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Licenziata dal supermercato perché senza mascherina: dipendente perde il ricorso

TrevisoToday è in caricamento