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Anticorpi monoclonali: «In Veneto si potranno curare i pazienti dai 50 anni in su»

Lunedì 19 aprile il Governatore Zaia e la professoressa Evelina Tacconelli hanno presentato il nuovo progetto "Mantico": «Dal 29 aprile in Veneto 50mila dosi Pfizer in più a settimana»

«I dati sui ricoveri ospedalieri sono in calo ormai da una settimana in Veneto. I pazienti di oggi si sono contagiati durante il periodo pasquale: ne verremo fuori da questa emergenza ma non bisogna ancora abbassare la guardia».

Lunedì 19 aprile Luca Zaia inizia con queste parole il nuovo punto stampa sull'emergenza Covid in Veneto: «Stiamo spingendo per completare le vaccinazioni dei 70enni. Fino a quando non saranno terminate non inizieremo a vaccinare altre categorie. Stamattina in magazzino avevamo ancora 106mila dosi. La buona notizia è che, da giovedì 29 aprile, arriveranno in Veneto almeno 50mila vaccini Pfizer in più a settimana oltre alla solita fornitura di 126mila dosi settimanali. L'obiettivo resta vaccinare tutti gli Over 60 il prima possibile. Sulle riaperture di lunedì prossimo ci vorrà la massima attenzione - ha spiegato Zaia - bisogna che il Governo metta mano a scuole e trasporti. Tutte le regioni stanno discutendo su questo tema che non siamo nelle condizioni di affrontare. Il Veneto ha 2.700 mezzi pubblici e 500 mezzi privati con cui riusciamo a gestire appena il 50% degli studenti in presenza: lunedì 26 aprile le lezioni in classe saranno al 100% ma gli autobus resteranno al 50% di capienza. Per risolvere il problema bisognerebbe moltiplicare i mezzi ma la verità è che, ad oggi, non ce ne sono sul mercato. Non vogliamo chiudere le scuole ma servono provvedimenti al più presto. Non posso fare ordinanze regionali per ridurre la presenza nelle classi - ha detto Zaia - Le ipotesi per il ritorno in classe di lunedì prossimo sono: differenziare gli orari di ingresso o ridurre la percentuale di studenti in presenza, tenendoli ancora in Dad. Escludo che i mezzi pubblici possano tornare al 100% di capienza quindi bisognerà trovare qualche altro sistema» conclude Zaia.

Anticorpi monoclonali

Dopo il Governatore, la professoressa Evelina Tacconelli ha presentato il progetto "Mantico" dedicato alle cure con gli anticorpi monoclonali. Oggi il Veneto è punto di riferimento nazionale nello studio sui monoclonali. «Inizio con un dato molto interessante - ha detto la dottoressa -  sui decessi a livello regionale: rispetto al periodo 2017-2019, tra il 2020 e il 2021 la mortalità in Veneto non è aumentata nonostante il Covid. Mi sembra un dato particolarmente significativo. Sono poco più di 2mila, invece, i pazienti trattati in Italia con anticorpi monoclonali. Di questi oltre 420 sono stati curati in Veneto, 120 a Verona. Si tratta di un gruppo di persone, tutte Over 70, con almeno una patologia pregressa. L'Istituto Superiore di Sanità ci dice che, su un campione di 120 persone, 30-35 finiscono ricoverate e 5 in media perdono la vita a causa del Covid. Nel nostro gruppo curato con gli anticorpi monoclonali non abbiamo registrato nessun decesso. Esemplare il caso di un 70enne positivo al Covid che, subito dopo i primi sintomi, ci ha contatto e ha ricevuto gli anticorpi monoclonali. I sintomi sono spariti entro 24 ore e il tampone è risultato negativo dopo 5 giorni. Gli anticorpi potrebbero essere una delle cure per il Covid - afferma la dottoressa Tacconelli - Venerdì scorso siamo stati contattati da Aifa e abbiamo messo in piedi il "Progetto Mantico", valido a livello nazionale: significa che gli anticorpi monoclonali potranno essere utilizzati anche sui pazienti dai 50 anni in su senza patologie pregresse ma positivi al Covid. 1260 il totale dei pazienti che potranno essere curati con questo progetto. "Mantico" prenderà il via nelle prossime settimane. La terapia va utilizzata nel più breve tempo possibile - continua la dottoressa - Più tempo passa da quando una persona contrae il virus e meno gli anticorpi monoclonali riescono ad avere effetto. Vanno somministrati entro quattro o cinque giorni da quando si iniziano ad avere i primi sintomi. Nella ricerca utilizzeremo anticorpi Lilly e Roche. Sarà un trial adattativo per capire quali sono i farmaci che funzionano di più nell'eliminazione dei sintomi. Per essere inseriti nel progetto servirà essere positivi al tampone rapido e ricevere l'eventuale indicazione del medico di base. I pazienti non devono aver bisogno di ossigenoterapia per essere ammessi. In tutto il Veneto oggi si somministrano tra le 20 e le 30 cure monoclonali al giorno. Un singolo centro ben organizzato potrebbe arrivare a fare un massimo di 15 trattamenti al giorno. La svolta in questo tipo di cure sta nella riduzione dei tempi di ricovero e nell'abbassamento del tasso di mortalità» chiude Tacconelli.

Il bollettino di Azienda Zero

Nelle ultime 24 ore sono 497 su 10.786 tamponi fatti per un'incidenza del 4,61%. I casi attualmente positivi in isolamento sono 26.522. I ricoverati sono 1759 (-7 rispetto a domenica) di cui 264 pazienti Covid in terapia intensiva (+1), 274 i pazienti non Covid in Rianimazione. I morti nelle ultime 24 ore sono 7, quasi 20mila i dimessi in Veneto dall'inizio dell'emergenza.

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