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Domenica, 28 Aprile 2024
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Medicina nucleare, due nuovi macchinari per l'ospedale di Conegliano

Venerdì 1 dicembre la presentazione dei due apparecchi all'avanguardia: Conegliano sarà l'unico centro del Triveneto dove si potrà eseguire una scientigrafia dell’intestino. Finanziamento regionale di 1 milione e 200mila euro

Due nuove gammacamera a tecnologia Spect/TC, acquisite nell’ambito del "Piano regionale in attuazione del Pnrr" per un importo complessivo di circa 1,2 milioni di euro, sono stata inaugurate venerdì mattina, 30 novembre, all’ospedale di Conegliano nel reparto guidato dal dottor Pasquale Sorce.

Un investimento che ha permesso di dotare l’Unità operativa del Santa Maria dei Battuti di apparecchiature all’avanguardia dal punto di vista diagnostico, ma anche di comfort del paziente. Grazie a questi macchinari è ora possibile effettuare anche la scientigrafia dell’intestino, esame che, in rutto il triveneto, verrà eseguito d’ora in avanti solo a Conegliano. La Spect/TC è una tecnica d'indagine di Medicina Nucleare che consente al medico una visualizzazione morfo-funzionale dell'organo in esame nei diversi piani dello spazio. L'accoppiamento di un sistema Spect con una Tac diagnostica consente una precisa localizzazione anatomica dell'esame, con una notevole qualità dell'immagine e un riscontro diagnostico preciso. Grande la soddisfazione del direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, che durante la cerimonia ha sottolineato come questi macchinari consentano di fornire ai pazienti esami altamente qualificati, con possibilità di effettuarli vicino alla propria residenza. Un sincero ringraziamento è stato rivolto all’équipe del dottor Sorce e ai servizi che hanno contribuito all'acquisto e alla messa in funzione dei due nuovi macchinari.

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Il commento

«Un investimento significativo, con una caratteristica che lo rende ancora più importante: si tratta infatti della messa a terra di fondi della Misura sanitaria del Pnrr - le parole dell'assessore regionale Manuela Lanzarin -. Stiamo lavorando su tre fronti strategici: l’edilizia (proprio qui con 53 milioni sarà realizzato il nuovo ospedale); la dotazione tecnologica, sulla quale mettiamo ogni anno 70 milioni di euro; il capitale umano. Donne e uomini della sanità veneta stanno dando molto di più dei loro doveri contrattuali e hanno affrontato con dedizione totale la tempesta perfetta causata dal Covid, dalla necessaria sospensione di tanti servizi, dall’inevitabile allungamento delle liste d’attesa. Eppure stiamo registrando addirittura una crescita della produzione delle Aziende Sanitarie. Questi professionisti, a ogni livello stanno facendo sì che il sistema cresca nonostante le tante difficoltà» conclude l'assessore alla Sanità del Veneto.

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