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Palazzo dei Trecento colmo per ripercorrere la vita dell'imprenditore Giulio Pagnossin

Presentato il libro “Il Signor Giulio” scritto a quasi quarant’anni dalla sua morte e narrante la storia di vita di uno dei pionieri dell’economia e dello sport trevigiano

Esattamente una settimana fa, un salone di Palazzo dei Trecento colmo di gente onorava Giulio Pagnossin, protagonista del libro “Il Signor Giulio” scritto a quasi quarant’anni dalla sua morte e narrante la storia di vita di uno dei pionieri dell’economia e sport trevigiano. Un caloroso riscontro e un dialogo emozionante. È stato così descritto dalla famiglia Pagnossin e dal pubblico l’incontro dello scorso 17 novembre presso il Salone di Palazzo dei Trecento. Già dalla metà del pomeriggio la cittadinanza di Treviso iniziava a riunirsi nel “salotto della città”, pronta a rivivere assieme agli ospiti, ai testimoni e a tutti i presenti i ricordi di vita professionale e personale di uno dei pionieri trevigiani per economia, famiglia e sport. Era un salone colmo di gente, come da tanto non lo si vedeva: tutti insieme hanno voluto trascorrere un sabato pomeriggio in compagnia del ricordo di un uomo che, ancora oggi lo si conferma, ha lasciato il segno nella città di Treviso.

Oltre 250 persone, e un dialogo che sarebbe potuto durare all’infinito. Moltissime le presenze istituzionali, di oggi e di un tempo, che assieme a tutti gli ospiti hanno voluto rendere onore a colui che, per la prima volta, ha reso la sua azienda conosciuta internazionalmente facendo di essa la prima italiana non legata al petrolio o al tabacco a sponsorizzare una scuderia di Formula 1. Oltre al Sindaco di Treviso, Mario Conte, al Presidente del Consiglio Comunale, Giancarlo Iannicelli, all’Assessore allo sport, partecipazione e istruzione Silvia Nizzetto e altre autorità e istituzioni legate al mondo dell’imprenditoria e dello sport, a essere presente anche Giancarlo Gentilini, in passato Sindaco di Treviso, che ha voluto ricordare il Signor Pagnossin come “un importante tassello del mosaico economico e imprenditoriale non solo della città di Treviso ma anche dell’intera nazione”.

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Al tavolo, con le spalle rivolte verso uno slide show di foto che ripercorreva le memorabili vicende del Signor Giulio, portavano la loro testimonianza Prando Prandi, autore del libro racconto, Angelo Squizzato Direttore di Telechiara, Antonella Stelitano, Commissario nazionale della Società Italiana di Storia dello Sport, Bianca Rossi capitano della Pagnossin Treviso femminile - lo stesso che regalò alla città il primo scudetto vinto nel 1981, Roberto Premier della Pagnossin Gorizia ai tempi dell’americano coach McGregor.  Nelle prime file presenti anche Franco Novarina primo allenatore che Pagnossin volle per il basket femminile e Cesare Gritti, allenatore che fu il trade union con Giulio Mellilla, collega che riuscì a realizzare il sogno dello scudetto. Immancabili, Valeria e Stefania Pagnossin figlie di Giulio Pagnossin e Isamaria e i nipoti, Giuliamaria e Gianmatteo Dotto Pagnossin che hanno voluto rendere onore al nonno non solo contribuendo alla stesura del volume ma anche organizzando un evento di lancio che fosse un vero e proprio tributo di ogni sua parte di vita (insieme, infatti, gestiscono 2GM | Giuliamaria Dotto - pr, comunicazione, eventi, società di organizzazione eventi con base a Treviso ma che opera in tutta Italia).

Assieme a loro, anche testimoni della “seconda famiglia” di Pagnossin: collaboratori, amici e conoscenti le cui strade di vita si sono incrociate con quelle del Signor Giulio. Ne sono esempio Giacomino Benvegnù, proprietario dello storico ristorante “L’Incontro” di Treviso i cui primi piatti vennero serviti proprio nelle ceramiche Pagnossin, il Gruppo Folcloristico Trevigiano con il suo storico Presidente Franco Crespan compagno di avventure del Signor Giulio, Edda Fenzi segretaria dal 1974, ombra di Giulio e vice del basket femminile di Stefania Pagnossin, all’epoca la più giovane presidente di club d’Italia, e moltissimi altri.

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Anche chi non ha potuto essere presente ha comunque voluto mandare una lettera per l’occasione. Ne è  esempio l’Assessore Regionale al Lavoro Elena Donazzan che, dispiacendosi per la mancata presenza, ci ha tenuto a sottolineare come “la Famiglia Pagnossin racconta molto di Treviso e del Veneto, dove lavoro e famiglia sanno fondersi, diventando quei valori su cui poggiare la propria esistenza. E fu così per l’imprenditore Giulio Pagnossin, che occupò non solo un posto di primo piano nel panorama economico internazionale ma, con il suo inconfondibile stile imprenditoriale, seppe conquistare la stima e l’affetto dei propri dipendenti e di una città intera, diventandone un punto di riferimento. Da Assessore al Lavoro, sono orgogliosa di storie come questa, che per la loro esemplarità vanno raccontate e diffuse”.

L’imprenditore Giulio Pagnossin, che ha saputo anticipare i tempi in molte occasioni pur non tralasciando mai i valori fondamentali.  È stato proprio lui che, intravedendo le novità prima di molti altri colleghi imprenditori, è riuscito a captare le svolte, riuscendo a compiere le cose giuste con ampio anticipo. “I libri sono fonti inesauribili di stimoli, e mi auguro che questa pubblicazione possa essere da guida a molti giovani imprenditori, nel ricordo di chi ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’imprenditoria trevigiana” scrive uno dei molti imprenditori che hanno voluto rendere omaggio alla famiglia per l’occasione. “Non bisogna mai guardare al passato, ma in questo caso dobbiamo prendere questa nostalgia degli anni venuti per prendere spunto per andare avanti - afferma Angelo Squizzato, che continua - la storia di Giulio deve richiamare stimolo, impulso nella progettazione e nella crescita economica della nostra regione”.

Capiva cosa stava per accadere nella società, ma era in grado di non tralasciare i valori fondamentali di famiglia e affetto, verso i propri cari e verso i suoi dipendenti e collaboratori. Toccante, a tal proposito, la testimonianza del Signor Pio, fattorino, magazziniere, portinaio e custode nonché uno degli uomini fidati di Ceramica Pagnossin che ha raccontato come il Signor Giulio sia stato fondamentale per la sua vita, non solo dal punto di vista professionale, ma anche dal punto di vista affettivo: l’attenzione di Pagnossin nei confronti della sua figlia malata di un grave male, ha consentito lui di poterla curare nel migliore dei modi. Assieme a Giulio Pagnossin e grazie al suo aiuto, infatti, è stato accompagnato in Svizzera per risolvere al meglio la situazione e affrontare le migliori cure. Questo di Pio solo uno degli esempi di rilievo, a cui si aggiunge sicuramente l’attività sociale del Signor Giulio, fondatore della sede di Treviso di “La Nostra Famiglia”, rete organica e coordinata per il recupero funzionale di disabilità plurime e complesse operante nella società con servizi di diurnato e diurnato riabilitativo integrato.

Lo sport del cuore, prima che dell’economia. “Non ho conosciuto personalmente Giulio Pagnossin - racconta Antonella Stelitano, Commissario nazionale della Società Italiana di Storia dello Sport - ma ho letto e studiato quello che ha fatto nell’ambito sportivo. Quello che più affascina è che il Signor Pagnossin è stato in grado di investire nello sport senza tanti algoritmi, calcoli economici e matematici. Lui ha investito con la passione e con il cuore, cosa a oggi davvero rara. Il Signor Giulio ha creduto nello sport per chiamarlo realmente sport e lo si capisce dal fatto che abbia sponsorizzato il settore femminile: questo dimostra il fatto che la scelta sia stata pura passione e anche in questo, il Signor Giulio, ne è stato il pioniere”.

In collegamento telefonico durante l’incontro anche Andrea De Adamich, pilota di Formula 1 che ha per la prima volta indossato la tuta con il baffo tricolore Pagnossin Racing Team: “sono davvero emozionato a sapere di una sala gremita di gente: d’altronde, parlando del Signor Giulio, non poteva che esserci il salone pieno” scherza il pilota. “Giulio era più avanti degli altri, per capire che anche un’azienda che fabbricava ceramica potesse divenire sponsor di uno sport di cui, al tempo, ancora non esisteva tutto questo seguito mediatico. Un pioniere, dunque, che ha colto l’adrenalina positiva che la corsa in auto può dare e l’ha trasformata nello sviluppo professionale della sua grande passione per le quattro ruote".

Il volume Antiga Edizioni. “Il Signor Giulio” è ora acquistabile nelle principali librerie della città di Treviso e online, nel sito www.antigaedizioni.it. Il volume intende ricordare il Signor Giulio come uomo di grande impegno nel mondo dell’industria e dello sport, senza dimenticare l’ambito sociale nel quale ha operato con generosità. Si raccontano i suoi slanci, la sua passione sportiva, l’impegno in azienda, la sua allegria e l’immancabile amore per la famiglia attraverso i racconti dei familiari e i reali risultati di una vita vissuta con impegno, dedizione e immancabile passione verso il proprio lavoro e le sue svariate sfaccettature. 

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