rotate-mobile
Cronaca Crespano del Grappa

Omicidio di Paderno del Grappa, senza esito le ricerche del coltello

I Carabinieri si sono recati oggi 15 marzo a Crespano nei luoghi in cui il 17enne, accusato dell'omicidio di Bledar Dedja, avvenuto il 22 febbraio, avrebbe nascosto l'arma utilizzata per l'omicidio. Ma dal sopraluogo per ora non sarebbe emerso nulla

«Il coltello è lì». Il giovane 17enne reo confesso dell'omicidio di Bledar Dedja, il 39enne di origine albanese e padre di famiglia ritrovato ucciso nella mattinata di domenica 21 gennaio in un boschetto appartato in via dei Carpini a Paderno del Grappa, avrebbe dato indicazioni su dove è stata nascosta (o forse buttata) l'arma utilizzata per l'omicidio. Così oggi, 15 marzo, i carabinieri di Treviso si sono recati nella fitta boscaglia sulle colline di Crespano (paese natale dell'omicida) per cercare di recuperare la lama che ha trafitto l'albanese varie volte. Un fendente, quello mortale, ha raggiunto un polmone provocando l'emorragia che gli è stata fatale. Il sopralluogo, avvenuto in una zona boscosa e piuttosto impervia, non ha però portato a nulla. Per tutta la mattina i militari dell'Arma hanno battuto l'area, resa anche difficilmente praticabile a causa delle forti piogge dei giorni scorsi, senza trovare nulla.

Il ragazzo, nei lunghi colloqui con il gip della Procura Minorile e con il pubblico ministero Giovanni Parolin, aveva indicato il luogo in cui si era disfatto del coltello con cui ha ucciso Bledar, ritrovato in un pozza di sangue con i pantaloni e la biancheria calati, ma non quello in cui aveva abbandonato dei capi di vestiario che si sarebbero sporcati di sangue. Il giovane, tra l'altro, si era anche ferito durante l'assassinio, un profondo taglio tra il pollice e l'indice segno evidente che l'arma era un coltello da cucina. Era stato il ricovero al pronto soccorso, oltre che la testimonianza della persona cui aveva chiesto un passaggio in auto che lo portasse dal luogo del delitto verso Crespano, ad incastrarlo.

Sul movente, che il 17enne avrebbe comunque fornito, resta il riserbo degli inquirenti che stanno svolgendo approfondimenti su quello che il giovane ha dichiarato. La pista sarebbe comunque quella di una "questione personale", forse legata ad una sorta di ricatto messo in atto dall'albanese: tra i due sarebbe nata una frequentazione particolare, cominciata circa un anno fa quando il ragazzo aveva passato un periodo di alternanza scuola-lavoro nella pizzeria in cui lavorava l'albanese. Il 17enne avrebbe però voluto interrompere quei "giochi" tra adulti e avrebbe chiesto a Dedja di mettere fine a quella storia ma l'uomo si sarebbe rifiutato e avrebbe anche tentato di ricattare il ragazzo, dicendogli che avrebbe fatto sapere tutto alla famiglia. Il giovane, messo con le spalle al muro, avrebbe allora optato per la più tragica delle soluzioni.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio di Paderno del Grappa, senza esito le ricerche del coltello

TrevisoToday è in caricamento