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Cronaca Maser

Uxoricidio di Maser, la Procura esclude il "suggerimento" della vittima al marito

Manuela Bittante, 77enne rimasta vittima due mesi fa di un inctus fortemente invalidante, avrebbe mantenuto un certa lucidità, tanto da comunicare con il marito Sergio De Zan, l'autore dell'omicidio, e la figlia attraverso dei bigliettini. Gli investigatori hanno però scartato la pista ventilata nelle ultime ore secondo cui la donna avrebbe chiesto al coniuge di compiere il gesto

Sergio De Zan sarebbe stato disperato non tanto per la presenza della moglie a casa, in via Ermenegildo Metti nella frazione di Coste dove era tornata da neppure un giorno dopo due mesi di ricovero, quanto per la sua situazione complessiva. Manuela Bittante, 77 anni, avrebbe però goduto, secondo una assistente sociale del Comune di Maser che l'aveva vista venerdì scorso, di una discreta forma di consapevolezza: sarebbe stata vigile e avrebbe anche scritto alcuni biglietti per comunicare con il marito e con la figlia. «Ma al momento - spiega il Procuratore di Treviso Marco Martani - non ci sono elementi che permettano neppure di ipotizzare che De Zan abbia dati esecuzione all'omicidio su "suggerimento" della coniuge. Non è peraltro quello che ha detto».

Intanto sarà effettuata il prossimo 29 settembre l'autopsia sul corpo di Manuela Bittante, 77enne di Maser ferita a morte domenica 24 settembre, dal marito 74enne. L'uomo, secondo le ricostruzioni degli investigatori confortate anche dalle sue dichiarazioni, avrebbe preso un coltello da cucina e colpito Manuela al costato sinistro. Una ferita profonda che De Zan era convinto fosse stata mortale. Così si è recato alla stazione dei carabinieri di Cornuda per costituirsi.

Il movente sarebbe da ricercare nella profonda prostrazione di Sergio per le condizioni della moglie, "svuotata" da un ictus che l'aveva colpita a fine luglio e che l'aveva ridotta a letto, semi paralizzata, tracheotomizzata e con un sondino per l'alimentazione. «Quella non è vita - erano state le sue prime parole -  ti salvano ma poi ti rimandano casa in condizioni che tutto sono fuorché una esistenza degna di essere vissuta». Di più si saprà nel corso dell'interrogatorio di garanzia, posticipato a domani 27 settembre, in cui il 74enne (assistito dall'avvocato Sabrina Dei Rossi) risponderà alle domande del gip Cristian Vettoruzzo.

Sergio, indagato per omicidio volontario aggravato e afflitto da problemi di cuore risalenti negli anni, potrebbe non vedere, mai in caso di condanna, il carcere. La sua età e le sue condizioni di salute fanno propendere infatti per un soluzione all'interno di una comunità.

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