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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Paese / Via Monsignore Candido Breda

Duplice omicidio a Paese, il killer: «La mia famiglia complottava contro di me»

Massimo Pestrin ha rilasciato nuove dichiarazioni puntando il dito contro i familiari uccisi: «Io vittima di un complotto». Ricostruita la dinamica: ucciso prima il fratello Lino, poi la cognata Rosanna

«La mia famiglia complottava contro di me». Massimo Pestrin ha spiegato con queste parole le ragioni che ieri, mercoledì 3 maggio, l'hanno portato ad uccidere a sangue freddo il fratello Lino Pestrin e la cognata Rosanna Trento.

Il giorno dopo il duplice omicidio di Via Monsignor Breda, Paese è ancora sotto choc per quanto accaduto. Venerdì mattina Pestrin sarà interrogato in carcere ma già in queste ore ha rilasciato nuove dichiarazioni spontanee agli inquirenti, sostenendo di essere vittima di un complotto da parte dei familiari. Il 50enne non ha menzionato problemi di soldi ma ragioni personali dietro la furia omicida che l'ha portato a uccidere i due coniugi, suoi parenti. L'ex moglie di Pestrin vive a Preganziol e il suo contributo potrebbe essere di grande aiuto alle indagini in corso per chiarire le ragioni di un gesto tanto folle e brutale. Al momento Pestrin si trova in carcere con l'accusa di duplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

La ricostruzione

Nel pomeriggio di mercoledì, intanto, i militari del nucleo di polizia scientifica del comando provinciale di Treviso hanno svolto il primo sopralluogo nella casa del duplice omicidio. Il killler si trovava già in casa nella tarda mattinata di ieri, non è arrivato all'improvviso cogliendo di sorpresa i due coniugi. Pestrin avrebbe ucciso prima il fratello Lino e poi la cognata. Bossoli sono stati trovati anche sulla soglia della porta che conduce al piano superiore. Tracce che fanno pensare lui sia uscito e rientrato dopo aver freddato il fratello e la cognata. I tre proiettili non esplosi e trovati per terra, invece, erano avanzati e Pestrin se n’è liberato prima di confessare il duplice omicidio alle forze dell'ordine.

La visita del sindaco

Katia Uberti, sindaco di Paese si è recata giovedì mattina in visita alla famiglia Pestrin: «Siamo davanti a una tragedia talmente grande che penso per ora servano solo riservatezza e rispetto del dolore. Conoscevo solo di fama la famiglia Pestrin, oggi sono qui per incontrarli di persona e portare loro la vicinanza e le condoglianze di tutta la nostra comunità». 

Le parole del Procuratore

«Era lì per uccidere». Queste le parole di Marco Martani, Procuratore della Repubblica di Treviso, che ha commentato il duplice delitto di ieri 3 maggio. «L'indagato - ha detto - ha mostrato una grande freddezza. Ha chiamato lui le forze dell'ordine dicendo il suo nome, dove si trovava e quello che aveva fatto. Non può essersi trattato di un raptus, l'uomo ha freddato i parenti mentre stavano per pranzare scaricando su di loro quasi un intero caricatore della sua pistola». La convalida e l'interrogatorio di garanzia di Massimo Pestrin (difeso dall'avvocato Annalisa Zanin) si terrà domani mattina alle ore 9 in carcere a Treviso.

 

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