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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Susegana

Il giallo della tomba, salma intatta e bara sostituita: ripristinato il loculo

Gli ispettori dell'Ulss 2 e dei servizi cimiteriali hanno svolto un'ispezione sui resti nell'obitorio di Conegliano. Per gli investigatori dell'Arma nessun indizio a condurre verso l'ipotesi di messe nere o altri riti satanici. La Procura di Treviso indaga per danneggiamento e vilipendio della bara

La Procura di Treviso, con il pubblico ministero Michele Permunian, ha aperto un fascicolo d'indagine con l'ipotesi di reato di danneggiamenti e vilipendio, sul misterioso ed inquietante episodio scoperto lunedì scorso all'interno del cimitero di Ponte della Priula ovvero il loculo di una 35enne, morta suicida nel 2010, che è stato profanato. La lapide è stata in particolare staccata ed è stata rotta una parte della cassa, sul lato più esterno. Oggi, 14 febbraio, gli ispettori dell'Ulss 2 e i tecnici dei servizi cimiteriali hanno svolto gli accertamenti del caso sulla salma e hanno constatato che non c'è è stato asportato nulla, ne' tra i resti ne' tra gli oggetti all'interno. La salma è stata traslata in una nuova bara ed il loculo è stato quindi richiuso. Per gli investigatori del nucleo operativo di Conegliano e della stazione di Susegana il fatto non sarebbe da attribuire alla pista delle sette sataniche o a messe nere. O almeno, per ora, non ci sarebbero indizi che portino a questa ipotesi. Attorno alla bara sono stati trovate ragnatele ed escrementi di topo, un possibile indizio sul fatto che la lapide fosse da tempo danneggiata ma non sia stata manomessa. Sono comunque al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Un punto che rende particolarmente difficile l'indagine è quello della datazione del danno: quando è avvenuto quello che per ora appare come un gesto vandalico? Impossibile per ora chiarire questo aspetto ma si ipotizza possa essere risalente a sei mesi fa e che ad agire siano state almeno due persone: impossibile per un solo uomo riuscire a sganciare e appoggiare la pesante lapide esterna. A ritrovare il loculo scoperchiato è stata un'amica di famiglia che ha poi avvertito il padre della 35enne che vive a Conegliano.

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