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Cronaca Centro / Piazza Borsa

Piazza Borsa si trasforma in Pescheria: oltre 3 mila sardine gridano «Treviso non si lega»

Gli organizzatori: «Ci siamo uniti virtualmente, ma siamo subito diventati piazza per dire basta alle retoriche dell'odio. Noi siamo gli anticorpi della democrazia»

«Noi siamo le "sardine", benvenuti in mare aperto. Siamo tanti e non siamo soli, stringiamoci tutti insieme e creiamo un banco. Ci siamo uniti virtualmente, ma siamo ben presto divetati piazza e qui non siamo scesi casualmente, ma bensì vogliamo dare voce a tante proposte». Con queste parole gli organizzatori del "6000 Sardine flash mob" hanno aperto la manifestazione che sabato alle 18.30 ha trasformato per un'ora piazza Borsa nella Pescheria cittadina. Oltre 3 mila persone si sono presentate all'evento organizzato online da Francesco Sanson (qui la sua intervista), deus ex machina del movimento delle sardine trevigiane. «Basta alle retoriche dell’odio. Non siamo contro nessuno, ma siamo gli anticorpi della democrazia, la tutela della nostra Costituzione. Per questo motivo non faremo un passo indietro, come hanno fatto prima di noi i nostri genitori e nonni. Treviso porta con sé i valori della resistenza, non permetteremo che la sua Medaglia d’Oro venga infangata. Treviso non si lega» hanno dichiarato dal palco gli organizzatori. 

6000 sardine a Treviso

«Stasera piazza Borsa è bellissima grazie anche ai tantissimi giovani presenti. Questo è un segnale fortissimo alla politica attuale; ecco allora che questa piazza deve produrre quell'energia per realizzare il dovuto cambiamento della politica, sia nelle Istituzioni che nei partiti» ha dichiarato a margine dell'evento Nicolò Rocco, consigliere comunale a Ca' Sugana. Presenti in piazza, tra gli altri, anche il consigliere regionale del PD Andrea Zanoni, Nicola Atalmi per la Cgil, Abdallah Khezraji (presidente dell'associazione Hilal e riferimento della comunità marocchina in Veneto), il consigliere comunale trevigiano Fabio Pezzato, il sindaco di San Biagio di Callalta Alberto Cappelletto e Marco Zabai di Binario 1, oltre a diversi esponenti del CSO Django-ZTL.

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