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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Spresiano

Infortunio mortale alla Canzian Inerti, la Cisl: «E' una strage continua»

Il segretario generale di Treviso e Belluno Massimiliano Pagliani interviene per commentare duramante l'incidente occorso oggi a Spresiano e in cui ha perso la vita Andrea Toffoli, un camionista 48enne. «Per quanto non passi giorno che non si sentano dichiarazioni scandalizzate per la carenza di sicurezza sul lavoro - afferma - noi continuiamo inermi a conteggiare una lunga scia di morti». La Cgil: «Servono norme più stringenti»

«Per quanto non passi giorno che non si sentano dichiarazioni scandalizzate per la carenza di sicurezza sul lavoro noi continuiamo inermi a conteggiare una lunga scia di morti. Un altro padre di famiglia che non tornerà più a casa». Queste le parole costernate del segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini alla notizia dell’infortunio mortale in cui ha perso la vita Andrea Toffoli, il 48enne morto in un cantiere a Spresiano.

«Troppa superficialità nell’ordinare e applicare procedure di sicurezza - prosegue Paglini - evitare morti e infortuni sul lavoro non può essere considerato un modus operandi secondario, soprattutto nel settore dell’edilizia. Istituzioni, politica, associazioni datoriali e di rappresentanza, comunità intera devono porsi un interrogativo: ha senso continuare a produrre con questo modello di sviluppo che contabilizza implicitamente morti e infortuni nei ‘costi’ di realizzazione di prodotti e servizi?».

«Mentre attendiamo di capire cause e circostanze di questo ennesimo episodio mortale che vede coinvolte le cave - ha detto Marco Potente, segreario generale della Filca Cisl di Treviso e Belluno - , ci stringiamo forte a questa famiglia. Continuiamo a ribadire che in questo settore, per effetto dei bonus e dei pochissimi controlli, vi è stato, nel post covid, tanto, troppo lavoro concentrato in un breve periodo e parallelamente pochissimi investimenti in rinnovamento di macchine e attrezzature. Investimenti che sono indispensabili per lavorazioni e ambienti di lavoro, soprattutto in un settore che è tra quelli con i più alti livelli di rischio».

Il mezzo dei Vigili del Fuoco intervenuto sulla scena della tragedia

«Bisogna fare scelte di cambiamento. Da anni chiediamo un intervento concreto, norme più restrittive sulla sicurezza, strumenti per la formazione, maggiori risorse per il controllo, Spisal in primis». Questa invece la reazione del segretario generale della CGIL trevigiana, Mauro Visentin dopo la notizia dell’ultimo incidente accaduto nella mattinata di oggi. «Siamo di fronte a una strage - afferma il numero uno di via Dandolo - bisogna mettere la salute, la sicurezza e la prevenzione al centro dell'azione del Governo e della Regione Veneto, così come delle parti datoriali e del sistema produttivo tutto».

«Ogni volta si dice mai più - sottolinea il segretario generale della CGIL trevigiana - ma poi non si fa nulla per evitare gli incidenti sul lavoro, nulla per la sicurezza e la prevenzione come elemento fondamentale del lavoro. Non si può guardare all’errore umano senza capire che è l’intero sistema complessivo a sbagliare. Bisogna allora fare scelte precise. Bisogna allora investire in salute e sicurezza. Oggi poi le tecnologie ci sono tutte per prevenire le tragedie, ma serve una cultura imprenditoriale fatta di senso di civiltà e di senso di responsabilità verso i propri dipendenti e le loro famiglie. Basta ipocrisia e lacrime di coccodrillo! Per questo si inaspriscano le pene, si abbia giustizia, ma soprattutto si faccia prevenzione».

«Oggi un’altra morte sul lavoro - Roberto Toigo, segretario reagionale Veneto della Uil - mentre sono in corso le indagini su questo infortunio mortale, la UIL Veneto esprime la sua grande preoccupazione per una strage sul lavoro che non rallenta. E’ il momento, lo diciamo ad alta voce anche a livello nazionale, che le morti sul lavoro vengano considerate pari ad un omicidio qualora emergesse dalle verifiche che l’incidente sia stato causato dalla mancanza del rispetto delle norme e dei protocolli di sicurezza. Un’altra tragedia: è inaccettabile, è vergognoso. Come Uil Veneto stiamo lavorando incessantemente per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro perché diventi una realtà che si possa toccare con mano ogni giorno. La strada è lunga e in salita ma non ci arrenderemo. Alla famiglia della vittima esprimiamo le nostre sentite condoglianze».

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