rotate-mobile
Cronaca

Omicidio di Anica Panfile, le minacce dell'ex: «Ti faccio uccidere»

Da V.L., romeno di 35 anni che era stato il compagno della donna trovata morta il 21 maggio scorso sul Piave a Spresiano, la 31enne avrebbe ricevuto telefonate e messaggi dal tono inequivocabile tanto da presentare due denunce, di cui una sfociata in un processo che è ancora in corso a Treviso

«In Italia ho tanti amici amici albanesi. Ti faccio uccidere». A partire da settembre 2018 al telefono di Anica Panfile, la 31enne trovato morta il 21 maggio sul greto del Piave a Spresiano e che la Procura di Treviso ritiene si stata uccisa, arrivano continue chiamate e messaggi con tono oltremodo minaccioso, tanto che la donna, al tempo con tre figli piccoli, si spaventa e va denunciare i fatti. A mandarglieli è V.L., un romeno di 35 anni con cui Anica ha avuto una relazione dalla quale sarebbero nati i tre bambini che, al tempo, erano molto piccoli. Una querela in particolare è sfociata in un procedimento penale a carico dell'uomo (difeso d'ufficio dall'avvocato Andrea Zambon) iniziato nel 2021 e ancora pendente.

«So che hai un altro uomo - le avrebbe detto V.L. - devi stare molto attenta. Conosco un sacco di albanesi che possono farti del male». I fatti narrati in querela sono successivi alla separazione della Panfile con l'autore delle minacce e "l'altro uomo" a cui fa riferimento il 35enne è probabilmente quel Luigino De Biasi, l'autotrasportatore di 58 anni, in cui Anica avrebbe stretto un relazione da cui sarebbe scaturita anche la quarta figlia.

Le carte relative al processo intentato contro V.L. fanno ora parte del fascicolo aperto dal pubblico ministero Valeria Peruzzo in cui si ipotizza il reato di omicidio volontario ma che risulta, almeno fino ad oggi, senza alcun indagato. I carabinieri di Treviso stanno cercando V.L, che non è chiaro se si trovi ancora nella Marca dove è arrivato subito dopo il delitto o se invece sia tornato in Romania, per notificargli gli atti relativi alla decisione del Tribunale dei Minori di Venezia che, dopo aver nominato una tutrice per i quattro figli della 31enne, ha disposto nessuno di loro possa lasciare il nostro Paese. Il padre infatti avrebbe voluto portarli con sé nel paese d'origine.

Al momento quindi gli sforzi del curatore speciale e degli avvocati dei familiari della Panfile (gli avvocati Stefano Tigani, che rappresenta la madre, e l'avvocato Fabio Amadio, legale del compagno) sarebbero stati premiati: i quattro bambini restano insieme e forse potrebbero essere affidati tutti alla nonna, che vive nella casa popolare di via Ronchese che era stata assegnata ad Anica.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio di Anica Panfile, le minacce dell'ex: «Ti faccio uccidere»

TrevisoToday è in caricamento